Un parcheggio record che fa scalpore
Una Volkswagen Golf grigia ha appena segnato la storia dell’aeroporto di Berlino-Brandeburgo in modo quanto meno insolito. Parcheggiata per più di un anno in una zona di breve sosta, l’auto ha accumulato un debito colossale di oltre 200.000 euro. Il veicolo, scoperto il 28 gennaio 2025, veniva fatturato a 552 euro al giorno, rappresentando un caso senza precedenti di parcheggio abusivo nella storia dell’aeroporto tedesco.
Gli indizi di un misterioso abbandono
L’indagine condotta dal Berliner Zeitung ha rivelato uno scenario intrigante: un’auto immatricolata nella regione di Hannover, trasformata in una vera capsula del tempo del suo ultimo occupante.
All’interno, un strano inventario: un caricabatterie per smartphone ancora collegato, una bottiglia d’acqua iniziata e vari involucri di dolciumi, tutti indizi di una partenza precipitosa o di un abbandono deliberato.
Il rompicapo amministrativo
Il caso si è rapidamente trasformato in un vero ginepraio amministrativo. L’APCOA, gestore dei parcheggi, si è trovata di fronte a una sfida notevole: come recuperare una somma così astronomica senza poter identificare il proprietario?
La situazione è ancora più complessa poiché il veicolo risultava cancellato dai registri ufficiali, con la sua targa persino riassegnata.
Il valzer delle responsabilità
Si è svolto un balletto burocratico tra le diverse autorità di polizia. Dalla polizia del Brandeburgo a quella di Cottbus, passando per i servizi di Hannover, nessun servizio voleva assumersi la responsabilità della situazione.
Questa confusione amministrativa ha contribuito a prolungare questa situazione assurda per mesi, nonostante gli avvertimenti del servizio di sicurezza dell’aeroporto.
La conclusione della vicenda
Di fronte alla crescente mediatizzazione del caso, le autorità hanno finalmente reagito. La polizia del Brandeburgo ha confermato che il veicolo non era segnalato come rubato, permettendo finalmente la sua rimozione.
L’auto è stata spostata in un’altra location, segnando la fine di una saga che illustra i limiti dei sistemi di gestione dei veicoli abbandonati.
Conclusione
Questa storia rocambolesca mette in luce le falle dei sistemi amministrativi e di sorveglianza dei parcheggi pubblici. Solleva anche questioni sulla responsabilità dei proprietari dei veicoli e sui mezzi legali disponibili per gestire questo tipo di situazione.
Con una fattura che supera i 200.000 euro, questo caso potrebbe portare a una revisione delle procedure di gestione dei veicoli abbandonati nelle infrastrutture pubbliche tedesche.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.