A cura di Michele Trifiletti, Responsabile del Sistema dei Controlli Interni Chaabi Bank Succursale Italia.

Ogni eventuale parere espresso è personale e non vincola in alcun modo l’azienda.

Con comunicato stampa del 28 aprile 2017, la Banca Centrale Europea (BCE) ha stimato che per il 2017 i costi complessivi connessi alla propria attività di vigilanza prudenziale sul sistema bancario saranno pari a 425 milioni di euro, con un aumento di circa il 10% rispetto al 2016.

Il contributo per le attività di vigilanza bancaria è l’importo che ogni banca vigilata (sia gli enti creditizi significativi soggetti alla vigilanza diretta, sia quelli meno significativi sottoposti alla vigilanza indiretta) corrisponde annualmente alla BCE a copertura dei costi da questa sostenuti per l’assolvimento delle funzioni e competenze di vigilanza, necessari ad assicurare il funzionamento efficace e coerente di tutto il Meccanismo di vigilanza unico.

Ciascuna categoria di soggetti e gruppi vigilati, ossia:

  • tutte le banche stabilite nei paesi partecipanti;
  • le succursali insediate in un paese partecipante da una banca madre stabilita in un paese non partecipante;

è tenuta a corrispondere l’importo complessivo di contributi annuali per le attività di vigilanza di seguito indicato:

  • soggetti e gruppi vigilati significativi: EUR 391 279 654 , pari al 92% dei contributi totali ;
  • soggetti e gruppi vigilati meno significativi: EUR 33 677 998 , pari al restante 8% dei contributi totali ;.

L’incremento delle spese per le attività di vigilanza per il 2017 (di circa il 10% rispetto al 2016) è prevalentemente riconducibile a:

  • le attività connesse all’analisi mirata dei modelli interni (targeted review of internal models, TRIM);
  • l’aumento del personale addetto alla vigilanza bancaria nel 2017, in seguito alla decisione del Consiglio direttivo di accrescere le risorse per far fronte al carico di lavoro necessario per assolvere i suoi compiti di vigilanza.

Poiché la spesa aggiuntiva nel 2017 deriverà principalmente da attività connesse alle banche vigilate direttamente, sarà maggiore anche la spesa per le funzioni orizzontali distribuita fra queste banche.

I contributi richiesti alle banche sottoposte a vigilanza indiretta risultano quindi inferiori rispetto a quelli dovuti nel 2016.

I contributi di vigilanza per singola banca saranno determinati in base alla rilevanza e al profilo di rischio di ciascun soggetto, utilizzando i fattori annuali per il calcolo della contribuzione forniti da tutti gli enti vigilati con riferimento al 31 dicembre dell’anno precedente.

Il contributo, fissato al massimo livello di consolidamento nell’ambito degli Stati membri partecipanti al Meccanismo di vigilanza unico, è ottenuto dalla somma della componente costituita dal contributo minimo di tutte le banche, basato sul 10% dell’importo da recuperare, e della componente variabile del contributo ai fini della ripartizione della quota residua pari al 90% dei costi.

Per gli enti significativi più piccoli, con attivi totali inferiori a 10 miliardi di euro, il contributo minimo è dimezzato.

Le banche riceveranno i rispettivi avvisi di contribuzione a ottobre 2017.