Il Financial Stability Board (FSB) coordina a livello internazionale il lavoro delle autorità finanziarie nazionali e degli organismi internazionali per lo sviluppo e la promozione di una regolamentazione e politiche di vigilanza efficaci.

Nella pubblicazione dello scorso 4 febbraio, “Global Monitoring Report on Non-Bank Financial Intermediation 2018 si focalizza sui risultati dell’intermediazione finanziaria non bancaria, che mostra trend sostenuti di crescita dal 2011 al 2017. Il documento si basa sui dati di bilancio per settore delle statistiche nazionali, a fine 2017, integrati con dati derivanti dalla supervisione e altri dati disponibili al pubblico.

Come è rappresentato nella tabella di seguito riportata, nell’ultimo anno, la crescita della “Financial auxiliaries” ha raggiunto addirittura il 22,6%, pur parlando di volumi ancora limitati. Per Financial auxiliaries si intendono tutte quelle società che svolgono principalmente attività associate ad attività e passività finanziarie, ma che non comportano la ownership delle attività e passività finanziarie oggetto di transazione.

Il raggruppamento chiamato OFIs, che ha già una dimensione ragguardevole rispetto alle Banche tradizionali, è cresciuto del 7,6% nel 2017, quota che si aggiunge all’8,9% degli anni precedenti.

 

Crescita delle società non bancarie

 

La sigla OFI sta per “Other Financial Institutions” e include tutte quelle entità che non sono banche centrali, banche tradizionali, compagnie di assicurazione, fondi pensione, istituzioni finanziarie pubbliche e le “Financial auxiliaries”. Quindi, si parla di fondi di investimento, broker e dealer, SFV (Structured finance vehicles), Trust e molti altri soggetti.

Anche i fondi pensione hanno avuto delle buone performance, con una crescita superiore al 6%, nell’intero periodo considerato.

 

Perché il Financial Stability Board pone attenzione a queste società del mercato finanziario, con una specifica analisi annuale?

I servizi offerti dagli operatori non bancari rappresentano una valida alternativa al finanziamento bancario per molte imprese e famiglie, favorendo la concorrenza nel settore e la crescita delle attività economiche.

Tuttavia, la crescita dell’intermediazione finanziaria non bancaria (NBFI) può anche far crescere la vulnerabilità del settore. Il monitoraggio dei trend, delle innovazioni, dei rischi degli NBFI è una attività fondamentale per i regolatori, per incrementare la resilienza del sistema finanziario.

Inoltre, tale monitoraggio aiuta a identificare le aree che richiedono miglioramenti e un’opportunità per condividere l’analisi di dati, un’opportunità per condividere informazioni ed esperienze.

Tra gli aspetti positivi, si sottolinea che l’interconnessione finanziaria è favorita in un sistema finanziario aperto e integrato, dove i collegamenti tra i settori finanziari possono aiutare a diversificare il rischio.

Al tempo stesso, le connessioni possono anche essere strumenti di trasmissione dei rischi durante periodi di stress, e quindi avere implicazioni per la stabilità finanziaria, in particolare laddove i canali sono associati all’accumulo di leva finanziaria o disallineamenti di scadenze, con impatti sulla liquidità.

 

Sulle innovazioni nell’ambito del NBFI

L’FSB realizza anche un esercizio di forward-looking.

Per fare ciò, raccoglie informazioni sulle più recenti innovazioni, che condivide con le istituzioni partecipanti, sui potenziali rischi per la stabilità finanziaria, sui benefici che le innovazioni potrebbero garantire nel quadro di monitoraggio dei regolatori.

Per il 2018, si è tenuto conto della rapida crescita delle piattaforme online e delle tecnologie innovative sviluppate da società non bancarie per facilitare l’erogazione del credito (FinTech credit).

Mentre, a livello di modelli di business, ci si è resi conto delle molte innovazioni introdotte nell’ambito del crowdfunding e del prestito peer-to-peer (P2P). Alcuni esempi citati, sono:

  • Crowdfunding utilizzato per aumentare gli anticipi sui mutui, consentendo ai potenziali acquirenti di casa di raccogliere fondi tramite una piattaforma elettronica;
  • Prestiti garantiti da crypto asset, da parte di istituzioni non bancarie;
  • Fondi o fondi di investimento con token che emettono token proprietari per investitori, per poter investire i proventi in varie attività.

Tutte attività che costituiscono ancora una parte minimale del sistema finanziario, ma che stanno crescendo rapidamente. Uno dei problemi principali, al momento, è che non esiste una chiara definizione del FinTech credit, universalmente condivisa, e la copertura delle piattaforme online o dei servizi collegati è incompleta o non considerata nella International Standard Industrial Classification delle Nazioni Unite.