Un’amicizia speciale in una residenza Arpajon
Nel 2019, un uomo di 70 anni soprannominato Monsieur Riche eredita 529.000 euro in seguito alla morte della madre. Single e senza figli, ha continuato la sua vita modesta nel suo appartamento di 38 m² ad Arpajon, sviluppando un rapporto speciale con due sorelle, figlie di un vicino, che considerava le sue “figlie del cuore”. Questa relazione ha portato a ingenti trasferimenti di denaro, che hanno attirato l’attenzione delle autorità.
Trasferimenti che suscitano domande
Tra il luglio 2021 e il luglio 2024, i servizi antiriciclaggio hanno rilevato movimenti finanziari sospetti: 468.000 euro sono stati trasferiti dal conto del settuagenario a quello delle due sorelle.
Utilizzano questo denaro per concedersi uno stile di vita lussuoso: viaggi in Tanzania e Marocco, vacanze sulla neve, rette di scuole private, auto nuove, attrezzature high-tech e persino il pagamento di un mutuo.
Uso controverso dei fondi
Ancora più preoccupante è il fatto che parte del denaro sia stato utilizzato per pagare le spese legali del partner della sorella maggiore, coinvolto in un caso di terrorismo.
Quest’ultimo è stato condannato a 8 anni di carcere per la sua complicità in un attacco abortito a Parigi nel 2017. Queste rivelazioni aggiungono una dimensione complessa al caso.
La giustizia di fronte a un caso delicato
L’inchiesta giudiziaria aperta nel 2024 sta cercando di determinare se ci sia stato un abuso di debolezza. Prima della sua morte, avvenuta nel dicembre 2024, il signor Riche ha sostenuto che questi trasferimenti di denaro erano semplicemente “regali” volontari.
Sebbene i messaggi telefonici tra le sorelle sembrino contraddire il loro presunto attaccamento all’anziano, il tribunale prende una posizione inaspettata.
Un’assoluzione controversa
Il verdetto finale si basava su un elemento cruciale: l’assenza di disturbi psicologici nel donatore. Il tribunale ha concluso che il settuagenario era in pieno possesso dei suoi mezzi e aveva deliberatamente scelto di fare queste donazioni.
Questa decisione ha portato all’assoluzione delle due sorelle, in quanto non è stato possibile accertare il reato di abuso di debolezza.
Conclusione
Questo caso solleva profondi interrogativi sul confine tra generosità e manipolazione, sulla protezione degli anziani e sulla capacità del sistema giudiziario di distinguere tra un atto di pura gentilezza e un possibile abuso.
Se da un lato l’assoluzione pone fine a questa storia dal punto di vista legale, dall’altro lascia aperti interrogativi etici sulla natura dei rapporti intergenerazionali e sulla potenziale vulnerabilità delle persone isolate, anche quando sono legalmente considerate responsabili delle loro azioni.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.