Una nuova tassa che scuote l’industria delle bevande
La tassa sullo zucchero, inizialmente approvata per il 2020 sotto il governo Conte 2, sta per fare il suo ingresso in grande stile nel panorama italiano. Destinata alle bevande contenenti più di 25 grammi di zucchero per litro, questa controversa misura impone una tassa di 5 euro per ettolitro sulle bevande standard e di 0,13 euro per chilogrammo sui prodotti da diluire. Dopo otto rinvii successivi, la sua applicazione è ora prevista per luglio 2025.
Impatto economico: cifre da capogiro
Secondo Assobibe, l’associazione che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, le conseguenze economiche potrebbero essere notevoli. Oltre 5.000 posti di lavoro potrebbero essere a rischio, mentre gli acquisti di materie prime potrebbero diminuire di 400 milioni di euro. La pressione fiscale sulle imprese aumenterebbe del 28%, frenando gli investimenti per oltre 46 milioni di euro.
La battaglia politica si intensifica
Tajani, leader di Forza Italia, sta conducendo una dura battaglia per ottenere un ulteriore rinvio. Il suo partito promette battaglia in Parlamento, considerando la riduzione della pressione fiscale una priorità assoluta. Questa posizione rilancia il dibattito sull’equilibrio tra salute pubblica e vitalità economica.
Consumatori in agitazione
L’introduzione di questa tassa potrebbe portare a un aumento significativo dei prezzi a scaffale. Le bevande analcoliche, i succhi di frutta e gli energy drink saranno particolarmente colpiti, con un impatto diretto sul potere d’acquisto dei consumatori italiani.
Conclusione
Con l’avvicinarsi della scadenza del luglio 2025, il futuro della tassa sullo zucchero rimane incerto. Tra poste in gioco economiche e pressioni politiche, questa misura continua a suscitare un acceso dibattito, lasciando i consumatori e l’industria in uno stato di incertezza.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.