Quella della finanza sostenibile non è una tematica nuova. Essa compare già sul sito di Borsa Italiana nel 2010 e viene più volte ripresa, come nel contributo al presente link:

La finanza sostenibile. 

Il 6 Giugno 2012 Abi, Ania, Assogestioni e FeBAF firmano la Carta dell’Investimento Sostenibile e Responsabile. Si tratta di un documento che riconosce l’importanza per l’industria finanziaria dell’integrazione delle logiche che indirizzano le scelte delle istituzioni finanziarie con una prospettiva di sviluppo sostenibile, intesa come ricerca di un equilibrio tra le dimensioni sociali, economiche ed ambientali nelle scelte di investimento.

Con la sottoscrizione di questo documento, le associazioni italiane della finanza e del risparmio riaffermano l’impegno comune a diffondere la cultura della sostenibilità e della responsabilità sociale sia presso i propri associati che intendono adottare strategie di investimento socialmente responsabile, sia all’interno della business community favorendo la diffusione di pratiche di finanza sostenibile e responsabile.

Vediamo cosa contiene la Carta. Tre sono i principi base:

  1. Investimenti sostenibili e responsabili.

La Carta confida che gli investitori istituzionali guardino con crescente attenzione alle variabili extrafinanziarie ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance – ESG appunto) così da assumerle come parte qualificante dell’analisi e dei processi di investimento per conto proprio e di terzi. Ciò è in linea con la nuova strategia della Commissione Europea, secondo cui gli investitori possono contribuire ad una più efficiente allocazione del capitale e ad un migliore raggiungimento degli obiettivi di investimento di lungo periodo prendendo adeguatamente in considerazione le informazioni extrafinanziarie e integrandole nelle loro decisioni di investimento.

  1. Trasparenza.

Le informazioni extrafinanziarie costituiscono un elemento di accountability importante che può contribuire ad incrementare la fiducia negli operatori nell’attuale contesto di riferimento. Nella Carta si confida pertanto che la disclosure di queste informazioni sia sempre più efficace e diffusa.

  1. Ottica di medio-lungo periodo.

L’obiettivo strategico della sostenibilità dello sviluppo impone un cambiamento culturale, che guardi anche agli effetti di medio-lungo termine delle scelte di investimento. Nella Carta si confida pertanto in un’adeguata valorizzazione di questa prospettiva da parte degli intermediari, sia nella fase di allocazione dei propri patrimoni e dell’offerta di investimenti, sia in quella di definizione dei sistemi di incentivazione dei manager.

 

Il tema è stato ripreso poi da ABI durante un workshop dal titolo: “L’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance nell’attività bancaria”, tenutosi nel 2014, organizzato in collaborazione con l’European Investment Bank e il Forum per la Finanza Sostenibile, il cui materiale è disponibile al presente link

Uno studio del 2014 del Forum Europeo per gli Investimenti Sostenibili e Responsabili (Eurosif) segnalava che in Italia i gruppi assicurativi ed i fondi pensione sono gli operatori di maggior rilievo, nell’ambito della finanza sostenibile, ma rimane un mercato influenzato da pochi investitori istituzionali rispetto al resto dell’Europa.

Si torna quindi sull’argomento dal 5 al 18 Novembre, a Roma, con la Settimana del “Sustainable and responsible investment”. Promossa dal Forum per la Finanza Sostenibile, un appuntamento fisso per operatori del settore finanziario, accademici, media e grande pubblico. In agenda: l’investimento sostenibile nel settore del private equity; l’importanza della responsabilità sociale per le aziende e per gli gli investitori istituzionali.

Dunque, dal 2010 ad oggi, a che punto siamo?

Sul sito di Borsa Italiana si annuncia una “presentazione dei risultati dell’iniziativa promossa da Ministero dell’Ambiente e UNEP” nell’autunno 2016″: 

 “L’iniziativa, che si inserisce nel programma Inquiry: Design of a Sustainable Financial System di UNEP, è stata ufficialmente lanciata a febbraio 2016 ed ha portato all’attivazione di otto tavoli di lavoro tematici, a cui hanno partecipato gli attori chiave del settore finanziario italiano. […] 
Obiettivo finale dell’iniziativa è produrre un rapporto nazionale sul tema della finanza sostenibile, che sarà presentato ufficialmente al pubblico in autunno.” 

Le aspettative sull’iniziativa sono di identificare le eccellenze italiane nel settore, comprendere quale possano essere gli strumenti migliori per integrare la finanza sostenibile nel sistema finanziario, come sviluppare metodologie di valutazione del rischio, supportare scelte di investimento della clientela, allinearsi con l’Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile approvati dall’Onu, secondo l’Agenda 2030.