Gas Russo e Carbone: Decisioni Cruciali per il Futuro Energetico dell’UE!

Il mercato energetico di Amsterdam, conosciuto come Ttf, ha registrato ieri una quotazione simile a quella degli inizi di novembre, leggermente superiore ai 40 euro/MWh, dopo aver subito un incremento significativo a metà febbraio che aveva quasi raggiunto i 60 euro/MWh. La situazione si è poi stabilizzata, influenzata anche dai tentativi di negoziazione per la pace in Ucraina promossi dall’amministrazione Trump, culminando la scorsa settimana con un prezzo vicino ai 35 euro/MWh. Abbiamo discusso di questo con Davide Tabarelli, Presidente di Nomisma Energia.



Dopo un recente declino, il Ttf è risalito, anche a causa delle nuove sanzioni contro la Russia minacciate da Trump…

La situazione geopolitica è ancora instabile con la guerra alle porte dell’Europa e il recente ritorno di Trump sulla scena politica ha portato ulteriori tensioni. Pertanto, è naturale osservare fluttuazioni in un mercato altamente finanziarizzato come quello del Ttf. Sebbene la tendenza fosse al rialzo, ora si nota una prevalenza di segnali al ribasso per vari motivi.



Potrebbe elaborare su queste ragioni?

Stiamo avvicinandoci alla primavera, quindi il consumo di gas per il riscaldamento diminuirà. Inoltre, potrebbe essere annunciato un cessate il fuoco in Ucraina. È importante anche considerare l’intenzione degli Stati Uniti di aumentare l’esportazione di Gnl. Infine, la lentezza con cui procede l’economia cinese e il timore di un rallentamento economico globale riducono le preoccupazioni di una possibile scarsità di gas per il riempimento delle scorte europee in vista dell’inverno prossimo.

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Data la posticipazione da parte della Commissione europea del piano per eliminare le importazioni di gas dalla Russia, compreso il Gnl, ci sono rischi di un ulteriore deterioramento delle relazioni tra Ue e Mosca?

È auspicabile ridurre la dipendenza dal gas russo, ma potrebbe volerci tempo o potrebbe non essere realizzabile, soprattutto considerando la possibile riattivazione del Nord Stream. Credo che l’Europa dovrebbe mantenere aperte le opzioni di approvvigionamento da Mosca per favorire una riduzione dei prezzi del gas. Non dobbiamo dimenticare l’impatto significativo del gas sui prezzi al consumo e sui bilanci pubblici, con la necessità di interventi contro l’incremento delle bollette. Prima di stipulare nuovi contratti con la Russia, sarà necessario del tempo, ma nel frattempo sarebbe utile mantenere le forniture attuali.

Il calo dei prezzi del gas influenzerà anche le bollette dell’energia elettrica?

In tutta Europa, compresa l’Italia, si sta già verificando una riduzione dei prezzi dell’energia elettrica, che potrebbe continuare nei prossimi mesi con l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, favoriti dalle condizioni meteorologiche primaverili. Il rallentamento dell’attività manifatturiera ha contribuito a contenere i consumi e i prezzi, ma sarà interessante vedere come si comporterà il nuovo governo tedesco, che potrebbe decidere di mantenere in funzione le centrali a carbone.

Le preoccupazioni di una possibile recessione dovuta ai dazi americani influenzeranno i prezzi delle materie prime energetiche?

È difficile prevedere l’impatto perché già esistevano segnali di rallentamento economico, sia in Cina che nella produzione industriale europea. I dazi americani potrebbero avere un effetto, anche se al momento non sembra che ci saranno cambiamenti drastici. Gli Stati Uniti stanno cercando di aumentare la produzione di gas e petrolio per contenere l’inflazione e favorire una riduzione dei tassi di interesse da parte della Fed. Sarà cruciale osservare anche l’evoluzione della situazione economica in Germania.

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È possibile per l’economia europea ripartire senza causare un aumento dei prezzi energetici?

Non siamo più nel contesto del 2022, quindi ci sono possibilità di ripresa. Tuttavia, sarà essenziale considerare di non abbandonare subito il carbone e prevedere investimenti nella produzione interna di gas, nella costruzione di nuovi impianti di energie rinnovabili e, a medio-lungo termine, nella realizzazione di nuove centrali nucleari, che offrono un’energia non intermittente e programmabile.

(Lorenzo Torrisi)

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