La fine di un’era: Ikea rende le stazioni di ricarica a pagamento
Dall’inizio del 2025, Ikea non offrirà più punti di ricarica gratuiti per i veicoli elettrici in tutti i suoi negozi. Questo importante cambiamento segna una svolta nella politica del rivenditore svedese, che ha offerto questo servizio gratuitamente dal 2013.
Una modernizzazione necessaria
La decisione rientra nell’ambito del rinnovamento delle apparecchiature divenute obsolete dopo oltre un decennio di utilizzo. Ikea ha affidato questo progetto su larga scala a Izivia, una filiale di EDF, che si è impegnata a installare un minimo di 20 terminali elettrici per negozio.
Le nuove strutture saranno dotate di caricabatterie da 7 kWh, in grado di fornire una ricarica ottimale per un’ora.
Prezzi complessi e variabili
Il nuovo sistema di fatturazione si caratterizza per la sua flessibilità e complessità. Le tariffe varieranno in base a una serie di criteri:
- L’operatore di mobilità scelto
- La posizione geografica del negozio
- Il metodo di fatturazione (chilowattora o durata)
- Giorni feriali (tariffa doppia nei fine settimana)
- Durata di utilizzo (aumento progressivo dopo 3 ore)
Iniziative diverse in diversi paesi
In Germania, Ikea ha adottato un approccio più incentivante, offrendo uno sconto del 20% sui primi 1.000 kilowattora ricaricati per i titolari di carta Ikea Family.
Questa iniziativa dimostra la volontà del marchio di mantenere un certo appeal nonostante la fine del servizio gratuito.
Impatto sulla mobilità elettrica
Sebbene alcuni critichino questa decisione come un potenziale disincentivo alla diffusione dei veicoli elettrici, essa riflette una tendenza più ampia verso la professionalizzazione dei servizi di ricarica.
Questo sviluppo sembra inevitabile alla luce dei costi di installazione e manutenzione delle moderne infrastrutture.
Conclusione
Il cambiamento di politica di Ikea illustra la transizione verso un modello commerciale più sostenibile per i servizi di ricarica elettrica. Sebbene la fine della ricarica gratuita possa deludere alcuni utenti, va di pari passo con la modernizzazione delle apparecchiature e con un’offerta di servizi più professionale.
La sfida per Ikea sarà quella di mantenere l’attrattiva di questo servizio, garantendone al contempo la redditività.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.