Una possibile esenzione parziale dell’IMU può essere considerata durante i lavori di ristrutturazione, influenzando la rendita catastale e, di conseguenza, l’imposizione successiva al termine degli interventi. La revisione dell’imposta municipale unica è stata determinata dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Regione Lazio.
La decisione giudiziaria, numero 550 di luglio 2025, introduce la possibilità di ridurre l’importo dell’IMU da versare, ancorché calcolato in relazione alla condizione effettiva dell’immobile, che potrebbe risultare non agibile a causa dei lavori.
Minor onere dell’IMU durante i lavori di ristrutturazione
A seguito di una recente sentenza, l’IMU applicata durante i lavori di ristrutturazione potrebbe essere inferiore rispetto al normale. Di conseguenza, sarebbe un errore da parte delle autorità locali richiedere il pagamento dell’Imposta Municipale Unica sul valore pieno dell’immobile.
Quando sono in corso dei lavori di ristrutturazione, il valore dell’IMU non dovrebbe rimanere invariato poiché, in condizioni di degrado, un immobile può essere considerato non abitabile. Pertanto, la rivalutazione dovrebbe essere basata sulla condizione attuale dell’appartamento e non sui dati catastali registrati.
Il valore reale in condizioni di ristrutturazione
La sentenza sottolinea la necessità di verificare lo stato reale dell’immobile, che è soggetto a ristrutturazione, per poter calcolare l’IMU in base al valore che può essere attribuito all’unità immobiliare in condizioni di degrado.
A seconda dell’entità degli interventi, l’appartamento potrebbe essere classificato come “inutilizzabile“, ovvero non adatto all’uso a causa di usure gravi o interventi dannosi che ne compromettono l’abitabilità o l’accesso.
Il valore dell’unità immobiliare verrà ripristinato – così come l’IMU – una volta completati i lavori di ristrutturazione o edilizi.
L’IMU, durante i lavori di ristrutturazione, quindi, può essere ridotta, e questa riduzione deve essere richiesta espressamente agli esperti del settore.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.