Novità in tema antiriciclaggio

A cura di Michele Trifiletti, Responsabile del Sistema dei Controlli Interni Chaabi Bank Succursale Italia.

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Nella seduta del 23 febbraio 2017, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, ha approvato in esame preliminare il decreto legislativo di attuazione della IV direttiva europea in materia di antiriciclaggio.

Il decreto, apporta delle importanti novità:

  • Istituzione di nuovi soggetti e registri: viene istituito nuovo soggetto, ossia il Comitato di sicurezza finanziaria presso il Ministero dell’Economia e delle finanze, organismo responsabile dell’analisi nazionale del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Il decreto prevede anche l’istituzione del registro dei titolari effettivi di persone giuridiche e trust e di un registro centrale dei trust produttivi di effetti fiscali (all’interno di quest’ultimo verranno custodite le informazioni relative alla titolarità effettiva del trust).

  • Adempimenti semplificati: il provvedimento razionalizza il complesso degli adempimenti posti a carico degli attori del sistema, eliminando formalità e tecnicismi in ordine alle modalità di conservazione dei dati e dei documenti, ritenuti eccessivi rispetto alle esigenze di uniforme ed omogenea applicazione del diritto comunitario e, come tali, potenzialmente anti competitivi.
  • Controlli rafforzati per gli operatori “money transfer”: garantendo un adeguato sistema di controllo degli operatori contrattualizzati dalle società di “money transfer” (attività di rimessa di denaro all’estero che presenta un elevato rischio di infiltrazione criminale);
  • Sanzioni: Viene previsto, in coerenza con quanto prescritto dalla direttiva UE, un sistema sanzionatorio basato su misure effettive, proporzionate e dissuasive, da applicare alle persone fisiche e alle persone giuridiche direttamente responsabili della violazione delle disposizioni dettate in funzione di prevenzione del riciclaggio e di finanziamento del terrorismo

Nel dettaglio, il testo del decreto:

Attuazione della direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 e che abroga la direttiva 2005/60/CE e la direttiva 2006/70/CE.

Il decreto recepisce la direttiva UE 2015/849, che ha introdotto disposizioni volte ad ottimizzare in tutti gli Stati membri l’utilizzo degli strumenti di lotta contro il riciclaggio dei proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo.

I destinatari della normativa antiriciclaggio sono persone fisiche e giuridiche che operano in campo finanziario o che hanno disponibilità di denaro, i quali sono tenuti a determinati obblighi informativi nei confronti dell’unità di informazione finanziaria (UIF) che effettua l’analisi delle operazioni sospette e smista i dati agli altri soggetti, deputati al controllo dei flussi finanziari per finalità di terrorismo e antimafia come la Direzione investiva antimafia (DIA), il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, il Comitato di sicurezza finanziaria presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Quest’ultimo soggetto, di nuova istituzione è qualificato come l’organismo responsabile dell’analisi nazionale del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Viene inoltre istituito il Registro dei titolari effettivi di persone giuridiche e trust, allo scopo di accrescere la trasparenza e di fornire alle autorità strumenti efficaci per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. È prevista altresì l’istituzione di un registro centrale dei trust produttivi di effetti fiscali, in cui saranno custodite le informazioni sulla titolarità effettiva del trust.

Inoltre, il provvedimento razionalizza il complesso degli adempimenti posti a carico degli attori del sistema, eliminando formalità e tecnicismi in ordine alle modalità di conservazione dei dati e dei documenti, ritenuti eccessivi rispetto alle esigenze di uniforme ed omogenea applicazione del diritto comunitario e, come tali, potenzialmente anti competitivi.

Le nuove disposizioni garantiscono anche un adeguato sistema di controllo degli operatori contrattualizzati dalle società di “money transfer”, attività di rimessa di denaro all’estero che presentano un elevato rischio di infiltrazione criminale.

Coerentemente a quanto prescritto dalla direttiva, viene disegnato un sistema sanzionatorio basato su misure effettive, proporzionate e dissuasive, da applicare alle persone fisiche e alle persone giuridiche direttamente responsabili della violazione delle disposizioni dettate in funzione di prevenzione del riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.