Il piano PNRR volto a stimolare la ripresa economica dell’Italia procede con un ritmo lento. Fino ad ora, le risorse impiegate rappresentano solo il 30% del totale disponibile, equivalente a circa 58 miliardi di euro, lasciando un saldo di 135 miliardi ancora da utilizzare.
Un’analisi recente realizzata da Assonime, un’associazione focalizzata sulle dinamiche aziendali italiane, ha evidenziato che l’ultima tranche di fondi è stata utilizzata all’inizio di dicembre scorso. Ma quali sviluppi si possono prevedere nei mesi a venire?
La distribuzione delle risorse PNRR in Italia
Le risorse del PNRR destinate all’Italia sono allocate in base a specifiche missioni. La terza missione ha ricevuto la parte maggiore dei fondi, con il 91% già investito principalmente in sicurezza stradale e nel miglioramento delle reti ferroviarie.
Le Missioni 1 e 2 hanno anche mostrato progressi significativi, con investimenti volti alla digitalizzazione e modernizzazione del paese e a promuovere la transizione ecologica verso soluzioni più sostenibili. Questi avanzamenti sono notevoli, anche se non includono le iniziative legate al credito d’imposta.
Per quanto riguarda le normative che includono il credito d’imposta per il Superbonus e la Transizione 4.0, si nota una regressione in Italia, con una riduzione da 42% a 36%.
Le Missioni critiche secondo Assonime
La Missione 5, secondo Assonime, è quella che presenta maggiori difficoltà, dovendo promuovere l’inclusione sociale e il miglioramento delle condizioni di lavoro. I fondi allocati a questa missione sono appena superiori al 10%, mostrando chiare criticità.
Un quadro leggermente migliore si osserva nelle Missioni 4 e 6, che si concentrano rispettivamente sull’incremento della ricerca e sul miglioramento dell’istruzione, e sull’investimento in infrastrutture sanitarie per elevare la qualità dei servizi sanitari.
In risposta alla necessità di accelerare l’allocazione dei fondi PNRR, il Governo ha implementato a dicembre delle strategie efficaci per velocizzare il trasferimento dei capitali alle missioni designate. In particolare, le amministrazioni incaricate possono ora trasferire fino al 90% dei fondi entro un mese.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.