A cura di Patrizia Lionetto (Internal Auditor, Société Générale) e Michela Vignuta (Compliance, Ersel SIM)

Ogni eventuale parere espresso è personale e non vincola in alcun modo le aziende.

Patrizia Lionetto

Patrizia Lionetto

Michela Vignuta

Michela Vignuta

Questa è la continuazione del post Alcune riflessioni sui costi del Transaction Reporting nel regime di MIFID II – Parte I

3. Stima dei costi

Tenendo presente quanto ancora in dubbio e quanto già chiarito dai diversi organismi comunitari, proviamo a capire quali potranno essere i costi che le società dovranno sostenere per l’implementazione della nuova normativa.

Una analisi dell’ESMA pubblicata a settembre 2015 (“Cost Benefit Analysis – Annex II Draft Regulatory and Implementing Technical Standards MiFID II/MiFIR”) fornisce una stima dei costi che potrebbero essere sostenuti, dettagliando anche ipotesi quantitative sulla base di una survey effettuata a Marzo 2015 tra gli operatori del settore.

Le modifiche da implementare sono state suddivise in 11 punti, che possono essere una buona base di partenza per le gap analysis delle società impattate da Mifid2. Ne riportiamo una sintesi di seguito:

AREA DI CONFORMITÀ STIMA DELLE COMPONENTI DI COSTO STIMA DEI COSTI IN TERMINI QUANTITIVI
Standard dei dati e formato Tipologie di costi identificati:
  • raccolta di informazioni ad oggi non disponibili (ad esempio “components for natural persons’ identifiers”), che possono essere interne ma anche esterne;
  • nel caso di dati già disponibili, questi devono essere mappati e resi compliant con i requisiti del reporting;
  • la struttura del nuovo reporting richiede anche dati differenti sui buyer / seller, che richiederà modifiche in base a chi andrà ad effettuare il reporting.
  • Le imprese di grandi dimensioni (più di 1.000 dipendenti) hanno stimato costi da meno di 50k euro a 5m (una tantum e in corso);
  • Le piccole e medie imprese, costi fino a EUR 250k.
Definizione ed esecuzione di una transazione La corretta definizione di “transazione” ed “esecuzione di una transazione” impatta sia il reporting sia i requisiti di trasparenza della nuova normativa. Si stimano costi maggiori legati alla crescita nel numero di dati riportati. Costi identificati:
  • One off, per la definizione delle transazioni da riportare, gli adeguamenti infrastrutturali da porre in essere, le nuove politiche, la documentazione di supporto;
  • On going, per la gestione ed il controllo della mole di dati da inviare ai regolatori.
  • Le imprese di grandi dimensioni intervistate hanno stimato costi tra 50k euro a 10m;
  • Le piccole e medie imprese: da 50k a 250k euro.
Trasmissione di un ordine Nel rapporto tra impresa di investimento che riceve un ordine di un cliente e società di trasmissione, occorrerà definire chi svolgerà l’attività di reporting.

I costi saranno legati alla definizione dell’accordo, che deve dettagliare, in particolare, il timing ed i requisiti tecnici dei dati da inviare, nonché i controlli da porre in essere sulla qualità e correttezza degli stessi.

Entrambe le società dovranno sostenere costi di tipo legale one off e costi IT e di compliance nel continuo.

Non è riportata una stima dei costi.

Si ritiene che i costi indiretti potranno essere ribaltati ai clienti finali.

Codici univoci di identificazione L’implementazione di un codice univoco per i clienti tra gli stati membri è fondamentale per permettere il monitoraggio da parte dei regolatori dei dati riportati. Tale codice deve essere associato a tutti i clienti persone fisiche. Quando una transazione è eseguita per conto di un cliente persona fisica, inoltre, il reporting deve includere nome, cognome e data di nascita del cliente. E’ evidente che dovranno essere sostenuti costi:
  • one off per l’implementazione del codice univoco e delle informazioni aggiuntive richieste in sede di reporting;
  • per le modifiche necessarie nel processo di on-boarding della clientela;
  • infine, per il monitoraggio dei dati.
  • Le imprese di grandi dimensioni intervistate hanno stimato costi tra 50k euro a 5m;
  • Le piccole e medie imprese: fino a 50k euro.
Persone ed algoritmi responsabili della decisione di investimento e dell’esecuzione di una transazione Come per il punto precedente sarà necessario definire un codice di identificazione per i traders. Bisogna poi identificare la persona primaria nella decisione di investimento, quando vi è il contributo di più soggetti.

L’implementazione di queste modifiche richiederà costi one-off e on-going sia di tipo IT sia di personale.

Analogamente, costi dovranno essere sostenuti al fine di migliorare i sistemi e le misure per garantire che ogni algoritmo responsabile di una decisione di investimento o di execution sia chiaramente e separatamente identificato.

Si immagina che la sfida principale delle grandi imprese sarà quella di creare un sistema centralizzato di gestione degli algoritmi, cross tra le diverse linee di prodotto e divisioni. Questo comporterà anche costi di struttura e costi per la manutenzione, registrazione, conservazione delle informazioni.

  • Le imprese di grandi dimensioni intervistate hanno stimato costi one-off tra 50k euro a 5m; e recurring costs fino a 1m.
  • Le piccole e medie imprese hanno stimato costi one-off fino a 250k; e recurring costs fino a 50K.
Identificazione delle potenziali deroghe Le imprese di investimento potrebbero sostenere costi one-off al fine di identificare i campi delle deroghe quando questo non è fornito dal trading venue al momento della conferma della transazione.

D’altro canto, le società Trading Venues potrebbero sostenere costi relative all’implementazione dei flag delle conferme.

Non si stimano costi diretti.
Identificazione delle ‘short sales’ su azioni o debito pubblico Viene richiesto alle società di investimento, quando gli ordini sono aggregati, di identificare le short sales per ogni singola transazione effettuata dal cliente.

Sulla base della survey, le società di investimento sono, ad oggi, in grado di identificare le operazioni ma non sono in grado di farlo sulla base delle singole transazioni. Tale implementazione richiederebbe consistenti costi infrastrutturali, più addizionali costi on-going nell’attività di gestione della propria clientela.

E’ possibile che alcuni costi ricadano sulla clientela.

In ogni caso, i costi di conformità per il reporting di tali operazioni potrebbero oscillare tra 50k e 5m.

Legal Entity Identifiers (LEIs) La parte di costo principale riguarda la verifica dell’appartenenza del codice LEI cliente al database manutenuto dalla Central Operating Unit e sia collegato al cliente. La seconda parte di costo rilevante riguarda la trasposizione del codice LEI del cliente all’interno della base dati ai fini di segnalazione. L’altro significativo sforzo riguarderà la raccolta dei codici LEI per quelle parti di business non ancora impattate dalla normativa EMIR.
  • Le imprese di grandi dimensioni intervistate hanno stimato costi sino ad EUR 1m;
  • Le piccole e medie imprese hanno stimato costi tra EUR 50k to 250k.
Reporting delle transazioni eseguite dalla succursale I costi saranno relativi all’obbligo di includere, catturare e trasportare i campi aggiuntivi per le transazioni riguardanti le succursali. Sulla base della struttura organizzativa di ciascuna, alcune imprese potrebbero avere la necessità di rivedere la governance dei sistemi IT al fine dell’armonizzazione della segnalazione. Non si stimano costi diretti.
Modalità per la trasmissione delle segnalazione Il numero di campi e l’incertezza in merito alle modalità di compilazione di alcuni di questi farà aumentare i costi di compliance al fine di fornire una segnalazione complete, accurata e con dati consistenti. La mancanza della cosiddetta “golden source” crea incertezza verso la necessità di segnalare o meno un certo tipo di strumento finanziario creando spazio per un aumento dei costi. Non si stimano costi diretti.

Si ritiene che i costi indiretti potranno essere ribaltati ai clienti finali.

Determinazione del mercato rilevante in termini di liquidità Gli RTS finali forniscono chiarezza circa questo requisito rimandando la determinazione del mercato rilevante rispetto all’approccio esistente e definito nella Mifid, così da ridurre le incertezze ed i costi di implementazione.

I calcoli relativi ai mercati su equity ed equity like riprende le modalità per la determinazione del mercato rilevante relativamente all’esenzione del requisito di pre e post transparency (si veda RTS 1 CBA).

Non si stimano costi diretti.

Stime dei costi per imprese di grandi dimensioni

Per le imprese di grandi dimensioni (sopra i 1.000 dipendenti), le stime dell’ESMA portano a potenziali budget che oscillano:

  • Per la fase di one-off: tra meno di 450 mila euro e più di 56 milioni;
  • Per la gestione on-going: tra meno di 1,4 milioni e più di 57 milioni.

Dando per attendibili tali stime, e se consideriamo che una grande banca italiana (Intesa San Paolo) a chiusura del bilancio consolidato del 2015 aveva costi operativi per 8.816 milioni, l’incidenza dei costi per le modifiche del solo transaction reporting potrebbe arrivare allo 0,6% in fase di one-off più ancora 0,6% per la gestione successiva, rispetto ai costi consolidati sostenuti nell’esercizio 2015.

Considerazioni finali

Ipotizziamo, in realtà, che l’effettivo costo finale non sarà la semplice somma aritmetica delle cifre provenienti dalla survey, e che i progetti di implementazione tenderanno ad ottimizzare il più possibile gli interventi da porre in essere.

Fonte: Articolo originale su Diritto Bancario.