Dopo il periodo natalizio, molti imprenditori e professionisti già progettano come detrarre le future spese di viaggio legate agli spostamenti professionali. Infatti, è possibile dedurre fiscalmente i costi legati alla propria attività lavorativa, a patto di rispettare determinate normative.
Per esempio, è comune chiedersi se, organizzando una convention in una località precisa e decidendo di estendere il soggiorno, quali spese siano effettivamente deducibili e detraibili.
Detrazione delle spese di viaggio legate all’attività
La prima norma per detrarre le spese di viaggio che sono connesse all’attività lavorativa, che includono trasporti, vitto e alloggio, consiste nell’utilizzare metodi di pagamento elettronici e tracciabili. Senza una documentazione digitale, non è possibile ottenere riconoscimenti per deduzioni o detrazioni.
Anche i lavoratori autonomi in regime ordinario (esclusi quelli a forfait) possono beneficiare della detrazione e deducibilità dei costi di viaggio per lavoro.
Si offre ai professionisti la possibilità di detrarre i costi legati alla propria attività e ai vantaggi che ne possono derivare. Ad esempio, è possibile dedurre e detrarre le spese di vitto e alloggio in una città visitata per partecipare a un corso di aggiornamento o una convention.
Una precisazione cruciale: la deducibilità e detraibilità dei costi è subordinata alla relazione con l’attività. Qualora l’imprenditore prolungasse il soggiorno oltre la durata del corso, le notti aggiuntive saranno a suo carico.
Documentazione sempre pronta
In Italia l’onere della prova è a carico del contribuente. Ciò significa che per poter detrarre le spese di un viaggio che si prolunga per più giorni, magari perché dopo un corso l’imprenditore ha incontri con clienti o cerca nuove opportunità di business, è necessario disporre di prove in caso di controlli fiscali.
Le prove possono essere di varia natura: documenti cartacei, digitali o anche conversazioni su Whatsapp che attestino la veridicità delle affermazioni del lavoratore.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.