Detrazioni fiscali 2025: Grandi Differenze tra Unioni Civili e Coppie di Fatto!

Le detrazioni fiscali previste per il 2025 necessitano di particolare attenzione quando si tratta di coppie di fatto e di unioni civili. Queste ultime, infatti, sono equiparate ai matrimoni tradizionali, garantendo identici diritti sotto il profilo fiscale e amministrativo.

Sebbene le coppie di lunga convivenza siano percepite come “solidali e durature“, non beneficiano delle stesse agevolazioni fiscali riservate ai coniugi o ai partner in un’unione civile. I partner non sposati, tuttavia, possono comunque usufruire di alcuni incentivi per la costruzione, come, per esempio, la ristrutturazione di un immobile.



Detrazioni fiscali 2025 per unioni civili dello stesso sesso

Le detrazioni fiscali del 2025 sono concesse in modo equivalente sia per le unioni civili sia per le coppie sposate, come stabilito dal Decreto Cirinnà. Questo decreto prevede che una relazione tra due persone dello stesso sesso riceva lo stesso trattamento di una tra persone di sesso opposto, ad eccezione delle norme relative all’adozione di minori.

Per quanto riguarda le coppie di fatto, queste non godono degli stessi diritti di chi è in un’unione civile, perdendo ad esempio ulteriori benefici fiscali.



Il limite massimo per le detrazioni è di 2.840,51 € (prima delle tasse), e il vantaggio continua a essere applicato (sia ai coniugi che ai partner in unione civile) solo se, anche dopo la separazione, i partner restano a vivere insieme (in caso contrario, il beneficio viene meno).

Per “familiari a carico” si intendono i contributi assistenziali, le prestazioni previdenziali, i premi assicurativi e i costi per la salute.

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Partner conviventi di fatto

Per due adulti riconosciuti dalla legge italiana come conviventi di fatto, legati da un affetto considerato stabile e duraturo, ci sono delle differenze nell’accesso alle detrazioni fiscali rispetto a quelle concesse a coniugi o a partner in unione civile.

Questo non vuol dire che i conviventi non possano beneficiare di agevolazioni, ma che queste possono essere limitate o diverse. Ad esempio, possono dedurre o detrarre i costi per una ristrutturazione o godere di sconti sulle bollette, a condizione che il convivente sia incluso in un contratto di locazione o sia anche lui intestatario dell’immobile oggetto dell’intervento.



La situazione è completamente diversa per i figli a carico, i quali ricevono le stesse detrazioni sia nel caso di unioni civili sia nel caso di matrimoni.

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