Il programma di rottamazione quater, che è scaduto il dicembre scorso, potrebbe vedere una proroga destinata a quei contribuenti che non sono riusciti a versare in tempo le rate del loro debito facilitato e hanno perciò perso il beneficio.
È stato più volte sottolineato che i contribuenti beneficiari della definizione agevolata devono evitare ritardi o, ancora peggio, mancati pagamenti delle rate, altrimenti rischiano la revoca dell’agevolazione.
Nuova scadenza per la rottamazione quater entro aprile
Qualora venisse approvata una nuova proroga per la rottamazione quater – decisione attualmente in discussione al Senato – la prossima scadenza sarebbe fissata per il 30 aprile di quest’anno.
La decisione definitiva sarà inclusa nel decreto Milleproroghe (secondo il Decreto Legge n. 204 del 2024), che determinerà chi potrà beneficiare di questa estensione. Normalmente, dovrebbero essere inclusi coloro che sono decaduti lo scorso dicembre.
Oltre alla proroga della rottamazione delle cartelle esattoriali, è prevista anche l’estensione del termine per aderire al concordato preventivo biennale, consentendo così ai contribuenti che non hanno ancora aderito di raggiungere un accordo con il fisco.
Possibili modalità di riammissione
In caso di riammissione alla rottamazione quater, si prevedono per i contribuenti debitori due opzioni: suddividere il debito in dieci rate (con un interesse annuo del 2%); oppure un pagamento in un’unica soluzione entro la fine di luglio di quest’anno.
Una tale disposizione, indipendentemente dalla modalità scelta, potrebbe generare per l’Erario un introito fiscale significativamente superiore a quello raccolto finora, evitando procedure burocratiche lunghe e onerose.
La proroga offrirà una possibilità di adesione stimata attorno all’1,50%, con un impatto finanziario di circa settecento milioni di euro.
Prolungamento del termine per il CPB
Vi è la proposta di estendere anche il termine per aderire al Concordato Preventivo Biennale per il biennio fiscale 2025 – 2026, una mossa accolta favorevolmente da sindacati e professionisti del settore che considerano il periodo attuale troppo breve per assimilare le nuove disposizioni.
Se l’emendamento dovesse passare, la scadenza sarebbe posticipata alla fine di settembre di quest’anno (specificatamente il giorno 30), invece che al 31 luglio. Questo offrirebbe due mesi in più per valutare la convenienza dell’accordo.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.