LA PIANIFICAZIONE DEL GOVERNO SUI FRINGE BENEFIT NEL BUDGET 2025: DETTAGLI E BENEFICIARI
Un grande progetto da 55 miliardi, un Budget 2025 che si prevede parta da una “base” di 25 miliardi e una vasta gamma di bonus e iniziative da valutare per garantire il necessario sostegno a famiglie, classe media, lavoratori e categorie vulnerabili di fronte a un altro anno complicato per inflazione e costi energetici. Il Governo Meloni è impegnato da settimane con i tecnici dei vari Ministeri per preparare i documenti da inviare in Europa entro la fine di settembre, che costituiranno la base specifica della Legge di Bilancio da approvare poi entro il 31 ottobre 2024.
Ieri abbiamo esaminato le proposte presentate dal responsabile degli Affari Economici di FdI, Marco Osnato, e avuto conferma dalla Presidente Meloni e dal Ministro Giorgetti riguardo un Assegno unico familiare non ridotto ma anzi rinnovato, oggi esploriamo le anticipazioni sui fringe benefit e altri possibili bonus che potrebbero essere inclusi nel Budget 2025. L’obiettivo è quello di stabilire un limite unico comune fino a 2.000 euro applicabile a tutti i lavoratori dipendenti per rivoluzionare il sistema dei fringe benefit (ovvero le retribuzioni non monetarie come beni, servizi, buoni spesa e altro). Se già nell’ultima manovra si era aumentata la soglia di esenzione a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e 1.000 per gli altri, ora l’accordo tra le forze di maggioranza vorrebbe un limite uniforme. È importante sottolineare che i fringe benefit non rappresentano un vero bonus erogato dallo Stato, ma fanno parte del welfare aziendale, che tuttavia ricaverebbe numerosi vantaggi dal limite imposto dal Governo, in quanto se tali benefici non superano tale somma, possono non essere considerati come reddito del lavoratore e quindi, di fatto, sono esenti da tasse sia per il dipendente sia per l’azienda.
ALTRI DUE BONUS POTREBBERO ESSERE RINNOVATI NEL BUDGET 2025
In un’intervista a Radio24, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, ha spiegato nei giorni scorsi che il prossimo Budget 2025 avrà una dotazione di spesa intorno ai 25 miliardi di euro, anche se è ancora troppo presto per definire bilanci finali con davanti ancora tutti i passaggi tecnici, parlamentari e istituzionali di approvazione. Tuttavia, un punto è stato enfatizzato dal vice di Giorgetti al Ministero dell’Economia: «nei piani del governo c’è un incentivo alla natalità e un supporto per le lavoratrici madri». Con la conferma dell’Assegno unico e del “bonus mamme” (ossia la decontribuzione per le madri lavoratrici), il Governo inizia a consolidare la Finanziaria, che però necessiterà di una conferma definitiva una volta che saranno chiari i bilanci effettivi della “cassa” (ovvero le spese sostenibili, considerando i limiti imposti dal Patto di Stabilità e Crescita).
Sul “bonus mamme” non ci saranno cancellazioni, ha confermato ancora il sottosegretario Freni, in quanto «L’obiettivo di supportare le donne lavoratrici è considerato essenziale per garantire una crescita demografica sostenibile e una migliore integrazione delle famiglie nel mercato del lavoro». Insieme al supporto per le madri e, in generale, per le famiglie italiane, tra i bonus che potrebbero essere confermati nel Budget 2025 vi è anche quello per le cure psicologiche: con un finanziamento pari o superiore agli attuali 10 milioni di euro erogati dall’ultima Finanziaria, il bonus psicologo potrebbe quindi trovare spazio anche nella prossima Legge di Bilancio, non appena saranno reperiti i fondi necessari dal MEF. Con la presentazione della Nadef e del Piano Strutturale di Bilancio in UE, saranno comunque già più chiari i contorni di una spesa che si aggira intorno ai 25-30 miliardi di euro, con relative destinazioni di fondi “prioritarie”.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.