Qual è lo stato attuale del Concorso PNRR 1 per il reclutamento di insegnanti come previsto dal Ddg n. 2575/23 per le scuole secondarie e Ddg n. 2576/23 per le scuole dell’infanzia e primarie?
Il processo si trova in una fase intermedia. Per garantire l’assegnazione di 20mila docenti già per questo anno accademico, era necessario che tutte le liste di merito fossero pubblicate entro il 31 agosto. Tuttavia, su un totale di 1.276 liste previste per le varie categorie di insegnamento, fino ad ora ne sono state rese note solo circa la metà (fonte: Tuttoscuola). Questo ritardo potrebbe portare a uno slittamento nell’assunzione dei vincitori.
Nel tentativo di risolvere questa problematica durante la conversione del decreto-legge 71/2024 (L. 106/2024), è stato inserito un emendamento che permette, in deroga alla scadenza del 31 agosto, di completare le assunzioni entro il 31 dicembre 2024, utilizzando anche le liste pubblicate dopo tale data, ma non oltre il 10 dicembre 2024. Questa misura evidenzia le possibili criticità nel rispetto degli obiettivi temporali concordati tra il governo italiano e l’Unione Europea, che erano stati stabiliti proprio per facilitare questo nuovo metodo di reclutamento, semplificato rispetto alle procedure tradizionali.
Altri problemi includono il fatto che un candidato può essere considerato idoneo per aver superato tutte le prove del concorso, ma potrebbe non essere incluso nelle liste di merito, dove solo i candidati in posizione utile rispetto al numero di posti disponibili vengono selezionati. Inoltre, per i partecipanti della scuola secondaria, l’idoneità acquisita non equivale a un’abilitazione all’insegnamento.
La selezione, quindi, si protrae tra ritardi burocratici e incertezze, lasciando irrisolta la questione della cosiddetta “supplentite”. Antonio Caso, capogruppo M5s in Commissione Cultura della Camera, ha denunciato che questi ritardi mettono a rischio il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e continuano a perpetuare la precarietà degli insegnanti, un problema per cui l’Italia è stata già criticata dalla Commissione europea. Questi ritardi si aggiungono al blocco delle assunzioni di circa 20mila docenti idonei di concorsi precedenti e dei precari storici, che non possono essere assunti per lasciare spazio ai nuovi reclutamenti del concorso: una situazione che il ministro Valditara sta cercando di negoziare con l’Europa per includerli nelle quote di posti previste dal PNRR.
La Gilda degli insegnanti ha espresso forte disapprovazione per il prossimo concorso PNRR 2, previsto per il 31 dicembre 2024, criticandone i lunghi tempi di attuazione che rischiano di aggravare ulteriormente la situazione di precariato, oltre al dispendio di risorse economiche e personale necessario per ogni commissione concorsuale.
L’obiettivo principale di stabilizzare 70mila docenti entro i tempi previsti, cruciale per la qualità del sistema scolastico italiano, sembra difficile da raggiungere a causa delle prevedibili difficoltà burocratiche. Negli ultimi 10 anni ci sono state ben 9 procedure concorsuali che hanno lasciato scoperte circa metà delle cattedre disponibili, contribuendo ad aumentare il numero di posti a supplenza, che all’inizio dell’anno scolastico 2024-25 hanno quasi raggiunto i 250mila contratti annuali. Proprio per questo, la Gilda degli insegnanti propone un sistema di assunzione a doppio canale: dare priorità agli idonei dei concorsi precedenti e avviare altre immissioni in ruolo per i posti rimanenti usando le prime fasce delle GPS con almeno tre anni di servizio, un approccio che accelererebbe l’assunzione di docenti già selezionati e ridurrebbe i costi amministrativi.
Il “Piano strutturale di bilancio di medio termine Italia 2025-2029”, approvato dal Consiglio dei ministri il 27 settembre 2024 e presentato alla Camera, prevede di proseguire sulla strada della riforma del reclutamento docenti introdotta con il PNRR, con l’obiettivo di completare entro il 2026 il piano per 70mila assunzioni di docenti tramite concorsi PNRR e di realizzare una programmazione di medio termine per evitare l’eccessivo ricorso ai contratti a termine e garantire continuità didattica attraverso insegnanti qualificati e di ruolo.
Una delle proposte per migliorare il reclutamento di docenti includerebbe anche la sperimentazione di concorsi organizzati tra reti di autonomie scolastiche statali, mirati all’assunzione diretta di insegnanti su cattedre disponibili che rispondano alle specificità culturali e didattiche degli studenti.
La selezione e la formazione iniziale degli insegnanti è uno degli aspetti distintivi di ogni sistema di istruzione, essenziale per la qualità e l’efficacia formativa. Parafrasando un noto detto, si potrebbe affermare: “Dimmi come assumi e ti dirò chi sei“: è fondamentale che gli enti preposti adottino l’approccio più efficace per garantire l’eccellenza del nostro sistema scolastico.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.