Motore Diesel 1.5 BlueHDi, Richiamo di Oltre 600.000 Auto Stellantis: Problemi alla Catena di Distribuzione
Stellantis ha annunciato un ampio richiamo per i veicoli equipaggiati con il motore diesel 1.5 BlueHDi, noto per essere al centro di controversie. Secondo le fonti dei media francesi, il numero di veicoli coinvolti nell’operazione di richiamo supera le 600.000 unità, tuttavia non è ancora chiaro se questa cifra si riferisca esclusivamente alla Francia o se includa anche altri paesi europei, dato che le notizie diffuse dall’agenzia Ansa suggeriscono un richiamo su scala più ampia, non limitato solo alla Francia.
Il richiamo è stato deciso a seguito della scoperta di problemi legati al propulsore diesel che utilizza una catena per l’azionamento degli alberi a camme. Questa catena, nel corso del tempo, tende a allungarsi e eventualmente a spezzarsi, provocando danni al motore che possono avere un costo di riparazione molto elevato, arrivando a migliaia di euro.
Questa manovra di richiamo non è la prima per Stellantis, che precedentemente aveva già esaminato circa 3.000 veicoli per analisi. Le ultime segnalazioni parlano di 636.000 veicoli coinvolti in Francia, includendo sia veicoli commerciali che auto private, tra cui modelli di Fiat, Opel, Peugeot, Citroën e DS.
Elenco dei Modelli Coinvolti nel Richiamo del Motore 1.5 BlueHDi
Le auto più comunemente riconosciute tra quelle richiamate includono la Citroën C3, l’Opel Corsa e la Peugeot 208. Questi modelli hanno in passato già avuto problemi con un altro motore, il noto Puretech da 1.2 litri. Per quanto riguarda i minivan, sono coinvolti modelli come Jumpy, Expert, Scudo e Vivaro.
Il richiamo riguarda tutti i veicoli prodotti tra il 2017 e febbraio 2023 che montano il motore diesel 4 cilindri da 1,5 litri BlueHDi, identificato dalla sigla interna DV5. Dopo tale data, il motore è stato aggiornato con una catena di distribuzione di diametro maggiorato, da 8 millimetri invece di 7, quindi è probabile che i veicoli precedentemente menzionati riceveranno un trattamento simile.
Si prevede che ai proprietari dei veicoli interessati verranno inviate le lettere di richiamo, anche in Italia. È sconsigliato contattare direttamente le officine a causa dell’elevato numero di auto coinvolte, il che potrebbe portare a tempi di attesa estesi. In assenza della lettera di richiamo, è possibile verificare sul sito di Stellantis dedicato ai richiami, inserendo il proprio numero di VIN. Altrimenti, sarà necessario attendere alcuni giorni o settimane.
Procedure di Intervento per il Motore 1.5 BlueHDi
Per verificare la presenza di difetti nel motore BlueHDi 1.5, Stellantis impiegherà un’applicazione diagnostica accessibile via smartphone, tablet e computer, che permetterà di rilevare eventuali rumori anomali del motore. Questa tecnica è stata confermata efficace dal gruppo. In caso di diagnosi positiva, la catena di distribuzione sarà sostituita con una nuova da 8 millimetri, a spese del produttore.
In caso contrario, le officine procederanno con una riprogrammazione del software del motore, riducendo così il rischio di rottura. Stellantis ha indicato che i motori da modificare sono una minoranza rispetto al totale, e ha già effettuato una sostituzione d’olio all’inizio del 2024.
Il giorno dell’annuncio del richiamo dei motori BlueHDi 1.5, Stellantis ha anche comunicato di aver esteso la garanzia a 10 anni per le auto che montano lo stesso motore, un’iniziativa già presa precedentemente per i motori PureTech da 1.2 litri. Il gruppo è attivo nel tentativo di risolvere i problemi, seguendo l’esempio della nota sostituzione degli airbag Takata.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.