Una “Information Note” è stata pubblicata il 16 Gennaio 2016 dall’Unione Europea, con lo scopo di fornire informazioni pratiche al fine di gestire le modifiche sulle restrizioni verso l’Iran (al seguente link).

La Nota segue il rapporto presentato dall’AIEA (l’Agenzia Internazionale per l’Energia atomica) sull’adempimento da parte di Teheran delle condizioni previste dall’accordo sul nucleare e le conseguenti azioni del Governo Americano.

La fine delle sanzioni sarà progressiva e durerà, salvo diverse decisioni successive, per 8 anni (18 Ottobre 2023).

Ma, dunque, cosa è ora ammesso dall’UE? Le misure che in passato hanno interessato il settore dei servizi finanziari, relative a tutte le restrizioni in materia di trasferimento di fondi da e verso l’Iran, sono ora revocate. A titolo esemplificativo, sono consentite:

  • le attività bancarie, compresa l’apertura di conti di corrispondenza;
  • l’acquisto o l’estensione di partecipazioni in società finanziarie dell’UE da parte istituzioni finanziarie iraniane non incluse nelle liste;
  • la possibilità di aprire uffici di rappresentanza in Iran da parte di istituzioni finanziarie europee;
  • la fornitura di servizi specializzati di messaggistica finanziaria, tra cui SWIFT, alle banche iraniane;
  • prodotti a supporto del commercio, come export credit, garanzie, assicurazioni;
  • offerta di prodotti assicurativi o di riassicurazione in Iran;
  • transazioni con enti pubblici iraniani.

Altre attività consentite sono specificate in termini di settori economici, quali il commercio in:

  • olio, gas e prodotti petrolchimici, di tecnologie ed attrezzature collegate e di servizi di assistenza tecnica in questi settori;
  • nel settore navale e dei trasporti, incluse tutte le attività economiche collegate;
  • oro, metalli preziosi e banconote da parte del Governo iraniano e dei suoi enti pubblici e della Banca Centrale;
  • materie prime grezze o semi lavorate e software (salvo che non siano prodotti per il settore nucleare o militare, in tal caso è richiesta una specifica autorizzazione).

Alcune persone, enti e società sono cancellati dalle liste, purché non abbiano legami con attività di proliferazione nucleare.

Rimangono vietate tutte le attività commerciali che potrebbero facilitare lo sviluppo del nucleare e le esportazioni di beni a duplice uso (cioè merci che potrebbero essere utilizzate per scopi civili e militari o nucleari).

Entrano in vigore, infine, sanzioni e misure che includono il divieto di esportazione di attrezzature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna, nonché di strumenti per il controllo delle telecomunicazioni.