Teresa Ribera e la Transizione Ecologica
Teresa Ribera, designata come prossima commissaria europea per la Transizione ecologica, ha recentemente escluso qualsiasi possibilità di rivedere i termini per la cessazione dell’uso dei motori a combustione interna. A partire dal 2035, l’Unione Europea non permetterà più la registrazione di nuovi veicoli diesel o a benzina. L’attuale ministro spagnolo e futura commissaria europea sostiene la necessità di promuovere l’elettrificazione e di aumentare la disponibilità di carburanti ecocompatibili. Secondo Ribera, l’unico modo per mantenere i motori a combustione sarebbe l’uso di e-fuel, che tuttavia presentano costi di produzione molto elevati, stimati tra due e sei volte maggiori rispetto ai carburanti tradizionali. Inoltre, per produrre e-fuel completamente sostenibili a prezzi competitivi, è essenziale un uso intensivo degli elettrolizzatori per generare idrogeno, il che implica sfide logistiche e tecniche significative data la limitata disponibilità di spazio per l’energia solare e l’intermittenza dell’energia eolica in Europa. Trasportare l’idrogeno risulta molto più costoso rispetto al gas o al petrolio. L’alternativa potrebbe essere l’energia nucleare, ma il 2035 è troppo vicino per considerare la costruzione di nuovi reattori in tutta Europa. Ribera ha ribadito il suo pieno sostegno alla strategia europea per la transizione ecologica, nonostante queste sfide.
Prospettive Energetiche Globali e L’Europa
Recentemente, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha pubblicato le sue ultime previsioni sulle prospettive energetiche globali. Al pagina 398 del rapporto, è stato indicato un aumento delle prospettive per il carbone nel prossimo decennio, principalmente a causa dell’aumento previsto nella domanda di elettricità, soprattutto da parte di Cina e India. Questo cambiamento contraddice l’idea di un aumento delle fonti rinnovabili accompagnato da una diminuzione dei combustibili fossili, inclusi quelli più inquinanti come il carbone. Con l’incremento della domanda di elettricità, è necessario trovare modi efficaci per garantire una produzione stabile e continua. Al di fuori dell’Europa, molte regioni stanno cercando di migliorare il proprio standard di vita, il che si traduce in una maggiore richiesta di elettricità. Anche nelle nazioni sviluppate, la crescente necessità di energia elettrica, spinta anche dall’uso dell’intelligenza artificiale, sta portando a considerare l’opzione dell’energia nucleare, come dimostrano gli investimenti di grandi aziende come Amazon e Microsoft.
Il Dilemma Europeo
Non è chiaro come l’Europa intenda bilanciare la domanda e l’offerta di elettricità a prezzi competitivi, specialmente in un contesto di declino industriale e tensioni geopolitiche ai suoi confini. L’Europa si trova di fronte a una crescente competizione globale per le risorse energetiche necessarie alla produzione di energia, come gas, carbone, uranio, terre rare e materiali per la costruzione di turbine eoliche e pannelli solari. A differenza di Cina, India e Stati Uniti, l’Europa sembra sottovalutare i costi associati. Esiste il rischio che l’Europa cerchi di risolvere questa situazione limitando artificialmente alcuni settori della domanda, come i trasporti, rendendo l’auto o i viaggi aerei un lusso per pochi. Questa situazione potrebbe anche essere accompagnata da un’idealizzazione della vita rurale e del consumo locale.
In conclusione, mentre il resto del mondo si adatta alla realtà energetica, l’Europa persiste nella sua strategia di transizione ecologica iniziata nel 2020, nonostante le criticità evidenziate. Questa scelta potrebbe avere ripercussioni significative per le famiglie europee nei prossimi anni.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.