Von der Leyen blocca multe UE alle auto: un cambio di rotta tardivo, dice la Lega!

L’ANNUNCIO DI VON DER LEYEN PER IL COMPARTO AUTOMOBILISTICO: OBIETTIVI MANTENUTI, MA PIÙ TEMPO PER IL RAGGIUNGIMENTO

Il comunicato rilasciato ieri dal Partito Popolare Europeo preludeva a quello che la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha poi confermato oggi, durante un incontro con i rappresentanti del Dialogo Strategico sull’Automotive. Alla luce delle severe normative imposte dal Green New Deal nel precedente mandato, l’Europa ha optato per estendere da 1 a 3 anni il periodo concesso per allinearsi agli obiettivi sulle emissioni di CO2 nel settore automobilistico.

Dopo vari reclami e critiche per la «green mania» promossa dal duo Timmermans-Von der Leyen durante il loro precedente mandato alla Commissione Europea, Bruxelles ha deciso di fare un passo indietro, rinviando le multe che sarebbero dovute scattare per le aziende del settore automotive e posticipandole fino al 2028. A causa della crisi del settore, aggravata dalle politiche europee contro il cambiamento climatico, questa modifica alle normative green è vista come un tentativo di mediazione da parte delle istituzioni europee. Senza questo intervento, quest’anno sarebbero dovute essere pagate pesanti sanzioni dalle aziende automobilistiche per non aver raggiunto una significativa riduzione delle emissioni entro il 2025.

Ora, invece, le aziende avranno tre anni in più per conformarsi, anche se rimane la regola fondamentale contestata da opposizioni, lavoratori e imprese: «le aziende devono rispettare i propri obiettivi», ha dichiarato Von der Leyen, mantenendo invariati gli obiettivi sulla CO2 rispetto alle precedenti normative europee. L’obiettivo finale per la Commissione Europea rimane quello del 2035 con la cessazione dei motori a combustione interna (benzina e diesel) e l’introduzione sul mercato di veicoli esclusivamente elettrici o comunque a zero emissioni. «È necessario un equilibrio e pragmatismo», ha sottolineato la Presidente della Commissione Europea, attualmente impegnata anche in drastici e immediati cambiamenti sulla difesa comune e il riarmo dell’intera zona euro. I tempi sono “difficili”, ammette Von der Leyen e dunque gli obiettivi del 2025 devono essere posticipati, rispettando la «neutralità tecnologica» e evitando le pesanti sanzioni che sarebbero state imminenti.

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MENTRE IL GOVERNO ITALIANO ESULTA, LA LEGA CRITICA IL GRAVE RITARDO DEL (PARZIALE) RAVVEDIMENTO DELLA COMMISSIONE UE

Il dibattito all’interno della commissione sull’automotive potrebbe portare a ulteriori modifiche al Green Deal anche in futuro, come ha lasciato intendere la stessa Von der Leyen durante l’incontro di oggi: «abbiamo pianificato un nuovo incontro con i CEO prima della pausa estiva», suggerendo che potrebbero esserci ulteriori aggiustamenti sulla questione stop ai motori a combustione interna, definita ieri dal PPE come un errore e un obiettivo «irrealistico».

Batterie elettriche prodotte in Europa, guida autonoma e sviluppo della tecnologia ibrida sono stati altri argomenti trattati nel Dialogo Strategico sull’automotive. La leader tedesca non ha ancora potuto confermare se queste regole verranno modificate nei prossimi mesi: molto dipenderà dalla pressione esercitata dai partiti maggioritari, come dimostrato dall’intervento del PPE che in meno di 24 ore ha provocato un drastico cambiamento di posizione della stessa Presidente della Commissione Europea. Nel frattempo, nonostante i target sulle emissioni non siano stati modificati, il Governo italiano celebra il risultato ottenuto anche grazie agli sforzi di Palazzo Chigi negli ultimi mesi: «industria europea salvata, Von der Leyen dà ragione all’Italia», ha dichiarato il Ministro del Made in Italy e delle Imprese, Adolfo Urso.

Al contrario, dall’opposizione si leva un coro di critiche per il passo indietro compiuto dalla Commissione Europea, specialmente tra i Verdi che continuano a spingere per una completa transizione all’elettrico, eliminando l’uso dei motori a combustione interna, «è necessaria una piena e buona occupazione nella transizione», ha lamentato il capogruppo di AVS alla Camera dei Deputati, Marco Grimaldi. Chi invece, pur apprezzando il cambio di direzione dell’UE, critica i forti ritardi di Von der Leyen è il capodelegazione della Lega nei Patrioti per l’Europa al Parlamento UE, Paolo Borchia.

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Le multe per le aziende automobilistiche sono state evitate per il 2025, ma fino a quando non si interverrà a lungo termine, il problema di fondo non verrà risolto: come sottolinea l’europarlamentare della Lega, da anni il gruppo dei Patrioti (precedentemente noto come Identità e Democrazia) ha cercato di lanciare l’allarme in Europa, ma finora nessuno a Bruxelles ne aveva preso atto. Ora che la Commissione Europea continua a fare marcia indietro sulle proposte green, è necessario un’analisi approfondita degli scenari futuri: «multe, Green Deal, Nutriscore, immigrazione, intelligenza artificiale», Borchia elenca tutte le proposte della stessa UE che in qualche modo, nei pochi mesi del secondo mandato di Von der Leyen, si stanno parzialmente “rimangiando”.

Il punto è che la Lega da cinque anni sostiene che i diktat green estremisti sono sbagliati, ma finora tutti tacevano, lasciando al governo europeo la gestione degli stessi partiti: la Presidente popolare, ma anche la maggioranza che la sostiene (compresa Forza Italia), dove erano «quando la Lega li metteva in guardia sulle loro politiche dannose?», ha ancora accusato il coordinatore dei Patrioti in commissione Industria. Al più presto, come ha ricordato anche il leader della Lega Matteo Salvini nell’intervista di oggi a “La Verità”, è necessario superare al più presto l’intero blocco di “eco follie anti Italia” e anti-imprese.

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