Il Parlamento Europeo si è espresso sul tema dell’innovazione tecnologica nel settore finanziario, con un Progetto di Relazione (2016/2243/INI) pubblicato a gennaio di quest’anno.
L’approccio alla tematica è partito da alcune considerazioni sugli elementi di significatività delle evoluzioni tecnologiche nel settore:
- In primo luogo, l’ampiezza della loro applicazione: all’intero settore finanziario, bancario e assicurativo, ai fondi pensione, alla consulenza in materia di investimenti, alle infrastrutture di mercato;
- Poi, la consapevolezza che sia possibile essere un operatore FinTech, indipendentemente dalla natura giuridica, e che la catena del valore nel settore dei servizi finanziari comprende, in misura sempre maggiore, soggetti alternativi come le start-up o giganti della tecnologia;
- La numerosità delle applicazioni pratiche. A titolo esemplificativo: le applicazioni riguardanti la tecnologia di registro distribuito (DLT), i pagamenti innovativi, la consulenza automatizzata, i megadati, l’utilizzo del cloud computing, il finanziamento collettivo;
- Potenziali nuovi rischi emergenti, in termini di stabilità finanziaria e protezione dei consumatori. A questi si aggiungono i rischi relativi agli attacchi informatici, minaccia crescente per tutte le infrastrutture digitali ma che risultano tripli nel settore finanziario, rispetto a qualsiasi altro settore;
- Le possibili modifiche sui canali di accesso ai finanziamenti (attraverso servizi finanziari transfrontalieri, canali di prestito e di investimento alternativi come il finanziamento collettivo o il prestito tra pari);
- Potenziali benefici che la tecnologia applicata alla regolamentazione (RegTech) può comportare agli istituti finanziari e alle autorità di vigilanza, consentendo di affrontare in maniera più efficace, trasparente, efficiente e in tempo reale i requisiti regolamentari;
- La larghezza delle applicazioni in ambito InsurTech, ad esempio attraverso la consulenza automatizzata, la valutazione dei rischi e i megadati, ma anche mediante la copertura assicurativa contro i nuovi rischi come gli attacchi informatici.
Le richieste del Parlamento alla Commissione sono quelle di elaborare un piano d’azione FinTech, con una visione trasversale, e di rivedere la normativa in modo frequente ed in linea con il “principio dell’innovazione”, cioè tenendo conto dei potenziali effetti dell’innovazione nella valutazione d’impatto; ma anche di garantire l’innovazione anche dal sistema di vigilanza già in essere.
Nel documento si sottolinea come sia importante per le autorità sperimentare e sviluppare nuove competenze, al fine di tenere il passo con gli sviluppi di mercato. In particolare, si riporta l’esempio di alcune Banche Centrali che si stanno dedicando al tema delle valute virtuali.
Nell’ambito del Regtech, invece, si invitano le autorità competenti a definire chiare condizioni alle quali è consentita l’esternalizzazione a terzi delle attività di adempimento regolamentare.
Pur tenendo a mente che la tecnologia finanziaria solleva questioni di ordine normativo e sociale, vengono sottolineati gli aspetti estremamente positivi dello sviluppo del Fintech:
“I servizi FinTech possono apportare vantaggi significativi, quali una riduzione dei costi, miglioramenti in termini di efficienza e una maggiore trasparenza, e possono costituire un efficace strumento per l’inclusione finanziaria, rendendo accessibili servizi di alto livello a chi prima non poteva permetterseli. La tecnologia finanziaria può inoltre contribuire a migliorare le infrastrutture e i flussi finanziari transfrontalieri mediante canali alternativi per le operazioni di prestito e investimento”.