È partito a giugno del 2017 il PEPP, Pan-European Personal Pension, percorso proposto dalla Commissione Europea per la definizione di un prodotto pensionistico a livello europeo complementare, volontario e con elevati margini di sicurezza.

In parallelo, la Commissione ha presentato una raccomandazione al fine di incoraggiare gli Stati membri ad applicare ai PEPP lo stesso trattamento fiscale di simili prodotti pensionistici nazionali.

Un continente che invecchia

La popolazione dell’Unione Europea continua a invecchiare a causa della diminuzione dei tassi di natalità e dell’incremento dell’aspettativa di vita. Se nel 2006 c’erano quattro persone in età lavorativa per ogni persona di età pari o superiore a 65 anni, si stima che nel 2050 questo rapporto sarà due a uno.

In generale, tutti i sistemi pensionistici europei sono sotto pressione e numerose sono state le riforme per bloccare l’incremento dei costi. Nonostante ciò, non è chiaro se la pensione che verrà percepita negli anni futuri potrà essere adeguata e permettere una sopravvivenza dignitosa.

Cosa dice il libro bianco sulle pensioni in Europa

Il Libro bianco sulle pensioni della Commissione europea del 2012 aveva già chiesto maggiori opportunità per i cittadini, per poter destinare i propri risparmi verso pensioni complementari sicure e adeguate nel rendimento.

Secondo le analisi effettuate, si raccomandava di:

  1. allineare l’età pensionabile all’aumento della speranza di vita;
  2. limitare l’accesso ai regimi di prepensionamento e altri percorsi di uscita anticipata;
  3. incentivare il prolungamento della vita lavorativa migliorando l’accesso all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, adeguando i posti di lavoro a una manodopera più differenziata, creando opportunità di lavoro per lavoratori anziani e favorendo un invecchiamento attivo e sano;
  4. equiparare l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini;
  5. sostenere lo sviluppo del risparmio a fini di pensioni complementari per migliorare i redditi dei pensionati.



Gli obiettivi del PEPP

La proposta del 2017 della Commissione e la raccomandazione collegata hanno dunque l’obiettivo di garantire adeguatezza nella pensione e fornire una fonte aggiuntiva ai fondi di investimento, a lungo termine, che contribuisca al raggiungimento degli obiettivi del Capital Markets Union (CMU) Action Plan, lanciato a Luglio del 2016.

In questo processo, il Parlamento Europeo ha predisposto due draft:

Temi cruciali sul tavolo sono:

  • la tassazione da un lato;
  • i costi di gestione, performance e rendimenti dall’altro.

I PEPP dovrebbero rispettare le regole di trasparenza in termini di tariffe, utilizzare moderni canali di comunicazione digitali, avere flessibilità nelle scelte di investimento, avere un costo ragionevole. Tra le regole, si prevedono:

  • regole di trasparenza sia pre-contrattuali che durante la vita del contratto;
  • un massimo di cinque opzioni di investimento;
  • la possibilità di cambiare fornitore ogni cinque anni a un costo limitato.

Per il momento, sembra che l’approvazione e le regole di liquidazione delle quote siano lasciate all’iniziativa degli Stati membri, mentre lo EIOPA dovrebbe mantenerne un registro centrale.

Tra i vantaggi previsti, c’è anche la possibilità di aumentare la libera circolazione delle persone, in quanto i PEPP dovrebbero favorire la mobilità transfrontaliera del prodotto e impatti indiretti, come una migliore allocazione delle risorse finanziarie ed effetti positivi sul PIL e sulla sostenibilità dei sistemi pensionistici nazionali.

Si presume che il processo legislativo europeo si concluderà tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2019. Infatti, come riportato anche da Assogestioni, “il 15 giugno 2018 la rappresentanza permanente al Consiglio europeo ha approvato il testo di compromesso della Presidenza sulla proposta di Regolamento della Commissione europea. Tra la fine del mese di agosto e l’inizio di settembre il voto spetterà alla commissione per i problemi economici e monetari (ECON) del Parlamento europeo per poi passare all’Assemblea plenaria”.