Continuiamo il nostro viaggio sui rischi e i controlli nel periodo del COVID-19, con l’approfondimento di alcuni contributi su due temi particolarmente sensibili: la possibilità di un aumento di attività criminali e, in parte collegato, l’incremento di attività di cybercrime.
Le istruzioni della UIF
La UIF (Unità di Informazione Finanziaria) ha diffuso in data 16 aprile alcune istruzioni finalizzate alla prevenzione degli eventuali fenomeni di criminalità finanziaria connessi con l’emergenza sanitaria in corso.
Indirizzate a tutti i destinatari della normativa antiriciclaggio, si chiede di tenere alta l’attenzione sulla possibilità che truffe, fenomeni corruttivi, manovre speculative, anche a livello internazionale, che, unitamente all’indebolimento economico di famiglie e imprese, vadano a nutrire ambiti di usura ed organizzazioni criminali.
L’UIF si unisce agli appelli che arrivano ormai da più attori: su queste tematiche e nelle Istruzioni si citano le posizioni espresse da Europol in un report del 27 marzo 2020, in cui si sottolinea come alcuni fattori inducono cambiamenti e diversificano l’operatività delle organizzazioni criminali, quali:
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- una elevata domanda di determinati beni;
- la diminuzione della mobilità e del flusso di persone;
- l’aumento di soluzioni digitali;
- l’aumento dell’ansia e della paura;
- la diminuzione della fornitura di alcuni beni illeciti, attraverso il territorio dell’Unione.
Monitoraggio della criminalità legata al COVID-19
Ma il tema è rimbalzato anche su altri tavoli, in questi ultimi due mesi. A titolo esemplificativo:
- a livello europeo, una serie di dichiarazioni rilasciate dall’EBA, avevano l’obiettivo di avvertire regolatori e banche nazionali, dell’emergere di prove di nuove attività criminali legate alla diffusione del virus. “Poiché la maggior parte delle economie sta affrontando una recessione, è probabile che i flussi finanziari diminuiscano. Tuttavia, l’esperienza delle crisi passate suggerisce che in molti casi il finanziamento illecito continuerà a crescere” … “ad esempio, ci sono già alcune prove di un aumento dei livelli di criminalità informatica, frodi e truffe correlate a Covid-19”.
- a livello nazionale, una direttiva della Dac (direzione centrale anticrimine), diramata dal dipartimento di Pubblica Sicurezza, sottolinea la necessità di “un mirato e specifico sostegno informativo e investigativo” sui “futuri scenari evolutivi della criminalità organizzata”, in quanto il contesto “economico finanziario risulta appetibile” ai criminali per “reinvestire flussi significativi di capitali in diversi segmenti del tessuto produttivo e finanziario”.
- a livello locale, citiamo solo una iniziativa della prefettura di Rimini, che vuole si sta organizzando per seguire da vicino l’accesso al credito ed i passaggi di proprietà sospetti di strutture ricettive, come alberghi, o attività commerciali, che possono trovarsi a corto di liquidità, attivando un tavolo di lavoro con l’Associazione banche italiane (Abi) e con gli ordini professionali.
Nuovi indicatori di anomalia nei controlli antiriciclaggio
Il documento della UIF è specificatamente indirizzato a intermediari, professionisti, altri operatori qualificati e Pubbliche amministrazioni, che sono parte attiva nel sistema di prevenzione e presidio del riciclaggio. Viene loro chiesto di supportare adeguatamente la contingenza, intercettare e comunicare tempestivamente all’Unità di Informazione Finanziaria tutte le situazioni sospette per consentire l’attivazione dei meccanismi di approfondimento e indagine.
In particolare, la UIF sottolinea tre ambiti su cui ritiene ci sia un maggiore livello di rischio:
- i settori legati all’emergenza sanitaria, con particolare focus sui quelli delle forniture e dei servizi medicali, collegati all’epidemia (ad esempio dispositivi di protezione individuale, igienizzanti, apparecchi medicali, ecc.).
- la possibilità di un aumento di attività usurarie e di operazioni di riciclaggio. Alcuni red flag riportati sono: i. operazioni non usuali sugli assetti societari, ii. trasferimenti anomali di partecipazioni; iii. smobilizzo di beni aziendali a condizioni difformi da quelle di mercato; iv. rilascio di garanzie.
- l’aumento nell’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, strettamente legato al distanziamento sociale, con una potenziale crescita, ad esempio, di frodi on-line e phishing ed attacchi ransomware. Si richiede poi particolare attenzione ai flussi finanziari connessi alle attività di gioco on line.
L’aumento del cybercrime
E le frodi o gli attacchi informatici sono un altro punto di attenzione di questi giorni.
Il World Economic Forum è intervenuto con un approfondimento dal titolo: “Why cybersecurity matters more than ever during the coronavirus pandemic”, in cui analizza tre elementi di rischio, per concludere quanto le misure di sicurezza delle aziende siano quanto mai importanti in questo contesto:
- La maggiore dipendenza dall’infrastruttura digitale;
- L’incremento della paura e delle incertezze;
- Maggiore utilizzo di strumenti online che può comportare maggiori comportamenti a rischio.
Dunque, supportare i dipendenti a riconoscere mail che possono nascondere phishing, ricordare come lavorare in modalità sicura, anche da remoto, rafforzare le politiche e procedure di access management, rafforzare i controlli sui sistemi per la gestione dei pagamenti e della tesoreria, verificare se i propri controlli anti-frode sono sufficienti per monitorare red flag nella situazione attuale, sono tutti step necessari per valutare quanto il proprio sistema di controlli sia adeguato alla situazione di crisi, durante il COVID-19.