La riforma Irpef del 2025 verrà aggiustata introducendo nuove aliquote. Inoltre, l’amministrazione in carica ha l’obiettivo di trasformare tale riforma in una misura strutturale, così come il ridimensionamento del cuneo fiscale, per ridurre le spese e le imposte pagate regolarmente dai cittadini.
Tali aggiustamenti dovrebbero essere inclusi nel Piano Strutturale di Bilancio, che sarà compito del Governo presentare alla Commissione Europea. Questa è una mossa molto sensibile, considerando che l’Italia è tra i paesi sotto osservazione da parte dell’UE per il suo eccessivo deficit economico.
Riforma Irpef 2025 rimodulata: quali sono le novità?
Secondo l’attuale governo e la Premier Meloni, la riforma Irpef 2025 dovrebbe essere rimodulata e resa strutturale all’interno del bilancio. Per ora, questa misura è solo temporanea dato che non ci sono ancora le condizioni per renderla “permanente”.
Tra le proposte si considera la possibilità di ridurre l’aliquota fiscale dal 35% attuale al 33% e di alzare il limite massimo del secondo scaglione da 28.000€ e 50.000€ a 60.000 euro. È importante sottolineare che si tratta solamente di “rumors”, in quanto non vi è alcuna conferma ufficiale di tali cambiamenti.
Attualmente, nel Bilancio si riflette la volontà di «stabilizzare in modo permanente gli obiettivi di riduzione del carico fiscale, ridurre le distorsioni e la complessità del sistema fiscale, allo scopo di sostenere il potere di acquisto delle famiglie a medio e basso reddito e l’offerta di lavoro».
Nel 2025 è prevista la proroga da quattro a tre scaglioni Irpef. Successivamente, si valuta l’introduzione di un’aliquota unica, supponendo una possibile progressione attraverso l’attivazione di meccanismi di deduzioni e detrazioni.
Il ridimensionamento del cuneo fiscale
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rimane fermo nel suo progetto di ridurre il cuneo fiscale (attraverso l’esonero contributivo) in modo strutturale per i lavoratori dipendenti con stipendi fino a 35.000€ di uno sconto del 6 o 7 percento, mantenendo le aliquote Irpef a tre scaglioni.
Esiste un documento specifico che mostra il piano del Governo: abbassare la quota fiscale per i lavoratori subordinati del 7% per coloro che guadagnano fino a 1.923€ lordi mensili e del 6% per coloro che percepiscono fino a 2.692€.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.