Spesa Pubblica Post-Covid in Italia: Scopri le Voci che l’Hanno Fatta Esplodere!

Analisi dell’Evoluzione dei Conti Pubblici Italiani

Nel nostro ultimo approfondimento, abbiamo esplorato i dati rilasciati dall’Istat relativi al terzo trimestre del 2024 sullo stato dei conti pubblici. Recentemente, si è assistito a un’inversione di tendenza positiva nei numeri del bilancio delle amministrazioni pubbliche. Dopo un periodo critico post-Covid, segnato da un incremento delle spese non bilanciato da adeguati introiti, con conseguenti deficit significativi, si intravedono ora segnali di recupero.



Analizziamo i dati su base annua mobile, sommando i risultati di quattro trimestri per neutralizzare gli effetti stagionali, dato che si tratta di cifre non corrette stagionalmente. Questo ci permette di fornire un’immagine di sintesi delle entrate e delle uscite totali delle amministrazioni pubbliche (Grafico 1).



Grafico 1 – Entrate e uscite totali delle AP (miliardi di euro nell’anno terminante nel trimestre indicato)

Il bilancio pubblico italiano è ancora influenzato dal pesante retaggio del biennio Covid 2020-21, che aveva completamente invertito gli esiti positivi del 2019, un anno quasi in pareggio, con un debito pubblico limitato a 26 miliardi di euro contro una spesa pubblica di quasi 850 miliardi. La pandemia ha causato un’esplosione della spesa pubblica, aumentata di 100 miliardi in soli cinque trimestri, principalmente a causa dei sostegni alle attività economiche, della cassa integrazione e di altre misure di welfare, nonché delle spese sanitarie. Allo stesso tempo, i lockdown hanno ridotto le entrate di 50 miliardi, portando il deficit a 176 miliardi nel primo trimestre del 2021. Tuttavia, con la ripresa economica, le entrate hanno rapidamente recuperato i livelli pre-Covid già dalla metà del 2021.

LEGGI  GERMANIA: Merz Inciampa, Economia Immobile! Scopri i Dettagli


Al contrario delle entrate, la spesa pubblica non ha mostrato una rapida inversione di tendenza, ma è continuata a crescere al ritmo del periodo Covid, superando i 1.100 miliardi di euro di spesa annua all’inizio del 2023. Di conseguenza, le entrate in ripresa hanno continuato a inseguire le spese, mantenendo il deficit annuo ancora sopra i 150 miliardi alla fine del 2023. Tuttavia, nel 2024 si è verificata una significativa stabilizzazione della spesa pubblica, che è rimasta pressoché invariata rispetto all’anno precedente, addirittura riducendosi di 17 miliardi. Di conseguenza, l’aumento delle entrate di 44 miliardi nei tre trimestri ha portato a una riduzione ancora maggiore del deficit, sceso a 111 miliardi, un valore ancora alto, ma che indica una chiara tendenza alla diminuzione.

Grafico 2 – Le componenti della spesa delle AP (miliardi di euro nell’anno terminante nel trimestre indicato)

Il Grafico 2 illustra la spesa pubblica nelle sue principali componenti dal 2019, pre-Covid, fino all’ultimo trimestre analizzato. Esaminiamo le principali voci di spesa:

– La spesa previdenziale, derivante dalle prestazioni sociali in denaro, è aumentata da 361 a 442 miliardi, con un incremento del 22%; considerando un aumento dell’indice dei prezzi al consumo del 18%, l’incremento reale di questa voce è del 4%.

– Il costo del lavoro dei dipendenti pubblici è cresciuto da 174 a 195 miliardi, con un aumento del 12%, che corrisponde a una riduzione reale del 6%.

– La spesa per l’acquisto di beni e servizi intermedi è salita da 101 a 125 miliardi, con un incremento del 23% in termini nominali e del 5% in termini reali.

LEGGI  UE Trasforma Risparmi in Armi: Scopri il Nuovo Piano d'Investimento!

– Le altre uscite correnti sono aumentate da 116 a 132 miliardi, con un incremento del 13% in termini nominali, equivalente a una riduzione reale del 5%.

– Sommando tutte le voci precedenti, otteniamo la spesa pubblica corrente e primaria, al netto degli interessi sul debito, che è cresciuta di 141 miliardi, con un aumento del 19% in termini nominali, leggermente superiore all’inflazione del periodo.

– Infine, la spesa per gli interessi sul debito è aumentata da 60 a 85 miliardi, con un incremento del 42% in termini nominali e del 20% in termini reali.

– La spesa in conto capitale, che include tutti gli investimenti pubblici e i contributi a enti esterni, è cresciuta da 61 a 150 miliardi, con un incremento del 144% in termini nominali e del 107% in termini reali.

– Sommando anche queste due voci, la spesa pubblica totale è aumentata di 254 miliardi, con un incremento del 29% in termini nominali, equivalente a un aumento reale del 9%.

Il Grafico 3 riassume l’incremento cumulato delle voci di spesa dal 2019 ad oggi.

Grafico 3 – Incremento cumulato rispetto al 2019 della spesa delle AP per tipologia (miliardi di euro nell’anno terminante nel trimestre indicato)

Dal Grafico 3 si evince l’importante ruolo della componente del conto capitale nella crescita della spesa pubblica italiana post-Covid, che include sia gli incentivi all’edilizia che i programmi del Pnrr. Alla fine del 2023, questa componente rappresentava quasi il 50% dell’aumento della spesa pubblica post-Covid, ora ridotta a poco più del 30%. Inoltre, la maggior parte dell’incremento di questa componente è avvenuto dalla metà del 2022 in poi, quando gli effetti economici negativi del Covid erano già manifesti e il Pil aveva recuperato i livelli pre-Covid, riducendo la necessità di significative politiche di spesa a sostegno della domanda.

LEGGI  Brexit 5 Anni Dopo: Solo il 30% Rifarebbe la Scelta, Farage e Starmer Testa a Testa al 25%!

Questo conclude la nostra analisi sull’evoluzione della spesa pubblica dall’inizio della pandemia fino ad oggi, mentre nel prossimo articolo esamineremo l’andamento delle entrate pubbliche nello stesso periodo.

(2- continua)

— — — —

Articoli simili

Vota questo post

Lascia un commento