Wall Street: Scandali Finanziari Oscurati dai Missili in Medio Oriente!

Una Giornata di Tensioni Globali

È noto che le persone possano essere influenzate facilmente, ma è fondamentale mantenere una certa prospettiva. Consideriamo un esempio concreto: un martedì qualunque. L’Iran decide di lanciare quasi 200 missili verso Israele, annunciando l’inizio di un conflitto che, sorprendentemente, termina solo due ore dopo. Contemporaneamente, gli Stati Uniti intervengono direttamente nel conflitto, impiegando i loro cacciatorpedinieri nel Golfo per intercettare alcuni dei missili iraniani. Non solo, ma affrontano anche uno sciopero dei lavoratori portuali che paralizza il 65% degli scali marittimi del paese, rischiando di infliggere danni al commercio globale stimati in 5 miliardi di dollari al giorno, secondo il Financial Times. Eppure, le reazioni del mercato sono minime: l’indice Vix sale a 20 e il prezzo del petrolio aumenta di soli 2 dollari al barile.

La Strategia dell’Iran e le Convenienze USA

L’Iran, applicando una sorta di teoria keynesiana alla guerra, ha trasformato una porzione del deserto israeliano in un colabrodo, senza causare effetti sostanziali. Tuttavia, ha creato le premesse per un nuovo evento catalizzatore, consentendo a Tel Aviv di esercitare il diritto di rappresaglia giusto in tempo per il primo anniversario dell’attacco di Hamas contro un rave party il 7 ottobre. Anche per gli Stati Uniti, trascinarsi in questa escalation ha offerto un diversivo mediatico conveniente rispetto alle continue notizie sul caso Diddy e alle vicende di un noto gruppo di pedofili VIP, particolarmente sgradevoli a un mese dalle elezioni.

Un’Alternativa per le Chiacchiere Americane

Un altro tema di discussione potrebbe essere la perdita di 114 miliardi di dollari registrata dalla Fed nel 2023, la più grande nella sua storia. Questo avviene in un contesto di tassi d’interesse alti o semi-normalizzati, senza quantitative easing attivo, ma con un’economia americana che si muove tra uno scenario di “soft landing” e “no landing”. Il paradiso di sussidi e stimoli economici introdotti durante la pandemia ha un prezzo, come sta scoprendo anche la Bank of England e come scoprirà la BCE. Inoltre, mantenere un sistema finanziario basato su speculazioni e debito presenta costi significativi.

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La Mossa della Cina

È importante considerare le azioni della Cina, che ha implementato una serie di misure espansive giusto prima della chiusura dei suoi mercati per la Golden Week. Solo Hong Kong rimane aperta, registrando un aumento del 27% rispetto al mese precedente. Questo solleva interrogativi su come Wall Street stia gestendo questa situazione, molti ritengono che la strategia di Xi Jinping sia solo un bluff o un assaggio di un piano di stimolo più ampio.

Le Preoccupazioni Non Dette

Senza che molti se ne accorgano, il mese di settembre ha visto le banche centrali globali ridurre i tassi di interesse 21 volte, il maggiore intervento cumulativo dal picco della pandemia di Covid-19. Questo potrebbe indicare una recessione imminente, nonostante i mercati azionari si trovino ai massimi storici, spinti dall’illusione del trading online. Forse Wall Street necessita di un aiuto per mantenere questi artificiali livelli record? Potrebbe essere necessario anche per sostenere il Giappone, almeno fino al 5 novembre, per evitare una seconda ondata di disinvestimenti dopo quella del 5 agosto.

In conclusione, ci troviamo di fronte a due visioni del mondo e due tipi di conflitti che sembrano annullarsi a vicenda: da un lato i missili, dall’altro i derivati finanziari. E chi controlla questi ultimi, di solito ha in pugno chi lancia i primi. Questo spiega la strana escalation di eventi che sta trasformando il mondo in un tavolo da gioco molto controllato, e ci costringe a scegliere tra un collasso economico reale e una guerra imminente, quasi dimenticando come storicamente i due eventi siano stati interconnessi.

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