È trascorso esattamente un anno dal nostro articolo “Chiarimenti sul Codice LEI: le domande dei nostri lettori”. Il “fornitore” ufficiale di Codici LEI è sempre Infocamere Lei, che può essere contattato per avere qualunque tipo di informazioni.

Il costo da pagare è stato ridotto a 80 euro + IVA per la prima attivazione (da 122 euro) e a 65 euro + iva per il rinnovo.

 

L’attività svolta da InfoCamere

Infocamere è una delle 30 organizzazioni a livello mondiale autorizzata ufficialmente dalla GLEIF (Global Legal Entity Identifier Foundation) a operare come LOU (Local Operating Unit), emittente di codici LEI, nonché primo operatore in Italia per assegnazione di codici LEI.

Attraverso il rinnovato portale della organizzazione, tutti i soggetti giuridici italiani che operano nei mercati finanziari possono richiedere il rilascio o il rinnovo del proprio codice LEI e ricercare il codice identificativo di un’azienda residente in Italia.

È inoltre possibile richiedere il trasferimento gratuito da altro operatore.

Il sito consente di gestire in modo facile e veloce la propria attività registrandosi e accedendo al portale tramite SPID, CNS o credenziali. Con pochi clic è possibile attivare o rinnovare il proprio codice LEI; tramite una dashboard personalizzabile è inoltre possibile monitorare e gestire i codici LEI.

Inoltre, il servizio mette a disposizione dell’utente un’assistenza di tipo live chat direttamente sul portale. Gli utenti sono supportati anche attraverso un servizio di assistenza in self care, sempre disponibile, che permette di reperire facilmente informazioni e risposte a domande frequenti sul servizio.

Nell’area download vengono poi pubblicati giornalmente gli elenchi dei codici LEI gestiti da InfoCamere in formato xml – xsd Schema.

 

Alcune attività della GLEIF

Nel frattempo, la GLEIF ha portato avanti analisi e studi per capire e verificare come l’uso dei codici LEI possa fornire vantaggi al sistema.

Ad esempio, in uno studio su 102 intervistati, pubblicato a Maggio 2018, nel settore bancario di Regno Unito, Stati Uniti, Germania, sono state poste domande sulle difficoltà incontrate nell’onboarding di nuovi clienti, attività che occuperebbe all’incirca il 27% dell’orario lavorativo settimanale degli addetti al KYC. In base alle risposte, la verifica dell’identità di clienti, partner e fornitori è una attività complessa e costosa e la crescita di identificativi genererebbe problemi di incongruenze nelle analisi.

La conclusione del GLEIF sarebbe che le imprese di servizi finanziari possono risparmiare tempo, guadagnare in termini di trasparenza ed ottimizzare l’attività svolta adoperando un LEI per ciascuna organizzazione cliente, per almeno due ragioni:

  • in primo luogo, perché si tratta di uno standard globale, con un approccio unico, che permette di ridurre la complessità delle transazioni commerciali;
  • poi, perché l’Indice globale di codici LEI mette a disposizione i dati associati ai codici LEI storici ed attuali, dati che sono rigorosamente e periodicamente verificati dall’organizzazione.

A tale proposito, è su dati di novembre la pubblicazione del più recente “Rapporto sulla qualità dei dati associati ai LEI globali” (Global LEI Data Quality Report), un resoconto mensile che fornisce informazioni sulla qualità complessiva dei dati all’interno del Sistema globale LEI e che comprende:

  • Il Punteggio complessivo sulla qualità dei dati associati ai codici LEI per il periodo di riferimento.
  • I progressi raggiunti sull’ottimizzazione della qualità dei dati.
  • Il Punteggio complessivo sulla qualità dei dati per paese nel periodo di riferimento.
  • I risultati delle verifiche condotte dalla GLEIF sulle registrazioni di dati associati ai codici LEI rispetto a criteri selezionati (i.e. la percentuale di registrazioni che hanno superato i test).
  • La percentuale di registrazioni di dati associati ai codici LEI conformi ai requisiti dei vari livelli di maturità qualitativi.
  • Informazioni su ‘Dati di secondo livello’, duplicati e reclami per il periodo di riferimento.
  • La sezione ‘Primi 5 controlli negativi’ con le verifiche sui dati che producono il maggior numero di registrazioni LEI con riscontri negativi.