Meloni al Senato: Condanna agli Attacchi ONG e Difesa della Politica Migratoria

INTERVENTO DI MELONI AL SENATO PRIMA DEL CONSIGLIO UE: FOCUS SU MEDIO ORIENTE E UCRAINA

Il prossimo Consiglio Ue, previsto per il 17-18 ottobre 2024 a Bruxelles, si preannuncia complesso, come ha sottolineato oggi la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il suo discorso al Senato alla vigilia dell’incontro europeo. Tra i temi caldi, le tensioni internazionali exacerbate, il confronto diplomatico riguardante gli attacchi delle forze armate israeliane alle basi Unifil, dove sono presenti anche truppe italiane, la questione migratoria persistente e le difficoltà nell’avvio delle attività della nuova Commissione Europea.



La guerra in Ucraina e l’escalation drammatica nel Medio Oriente costituiscono una sfida significativa per l’UE e per il governo Meloni, che nel contesto libanese si sta impegnando attivamente nella mediazione con Israele: «di fronte alla priorità degli interessi nazionali, è nostro dovere rimanere uniti», ha dichiarato la Premier nel suo discorso al Senato (con una risposta attesa alla Camera nelle prossime ore). Durante il Consiglio UE, verrà confermato il supporto a Kiev, mirando a stabilire una “pace equa” come quella dibattuta durante la visita di Zelensky a Roma con Meloni e Papa Francesco: «proteggere l’Ucraina», ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia, è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa, «perché significa difendere quel sistema di regole internazionali che unisce la comunità internazionale e salvaguarda ogni nazione».



Il discorso di Meloni a Palazzo Madama si è focalizzato principalmente sulla situazione in Medio Oriente, con dichiarazioni attese dopo il caos Unifil-Libano degli ultimi giorni: a seguito delle proteste espresse ieri in una telefonata al Premier Netanyahu, l’Italia, attraverso il suo governo, non intende ritirare il suo sostegno a Israele nonostante gli attacchi in corso di Hamas e Hezbollah nel Medio Oriente. Gli attacchi di Israele contro le basi ONU e contro i soldati italiani sono stati definiti inaccettabili, in violazione delle norme delle Nazioni Unite. Tuttavia, Meloni ha riconosciuto che anche Hezbollah ha violato le norme militarizzando l’area sotto la responsabilità di Unifil. L’impegno italiano è quindi quello di ripristinare la pace in Medio Oriente, esortando le opposizioni di sinistra e gli altri partner europei: «le critiche legittime a Israele spesso si confondono con giustificazioni verso organizzazioni come Hamas ed Hezbollah». Questa tendenza, secondo Meloni, riflette un’insidiosa forma di antisemitismo (come evidenziato dalle recenti manifestazioni illegali in Italia, ha enfatizzato la Premier), che non dovrebbe rappresentare la posizione dell’Occidente.

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LA DIFESA DI SALVINI E LA CRITICA A SEA WATCH: IL DOSSIER SULL’IMMIGRAZIONE

Sul fronte dell’immigrazione, altro argomento cruciale del Consiglio Ue, Giorgia Meloni esprime orgoglio per il fatto che l’Italia sia passata da bersaglio di proteste e critiche a livello europeo a modello di riferimento e esempio da seguire per il contrasto all’immigrazione clandestina: dalla Francia al Regno Unito, dalla Germania alla Svezia, diversi governi, non necessariamente di centrodestra, hanno riconosciuto il valore del modello italiano in materia di immigrazione, osserva la Presidente del Consiglio.

«Nel 2024, la percentuale di sbarchi di migranti illegali è diminuita del 60% rispetto al 2023 e del 30% rispetto al 2022»: secondo Meloni, il merito risiede nelle politiche del governo, nei memorandum con Egitto e Tunisia e nelle misure adottate per gestire i flussi migratori, così come nel protocollo Italia-Albania, che ha iniziato la sua fase operativa di recente. Come ha sottolineato ancora la leader di Fratelli d’Italia, l’accordo con il governo Rama rappresenta un nuovo e inedito percorso, «che riflette in pieno lo spirito europeo» e che potrebbe essere presto adottato anche da altri stati europei. Sul tema dell’immigrazione, non manca un ringraziamento per il lavoro svolto negli anni dal leader della Lega Matteo Salvini (attualmente sotto processo per il caso Open Arms per aver difeso la politica migratoria di contrasto alla clandestinità) e dalla Guardia Costiera Italiana, difendendoli dai «continui attacchi faziosi subiti da organizzazioni politicizzate», che lavorano per promuovere l’immigrazione di massa verso l’Europa. È particolarmente aspra la critica di Meloni nei confronti della ong Sea Watch, per le dure parole rivolte alle guardie costiere italiane e mediterranee (definite “i veri trafficanti di uomini”): per il Capo del Governo, tali accuse rappresentano un sostegno implicito agli scafisti, che la stessa ong descrive come “innocenti”. Si tratta di dichiarazioni inaccettabili, «che rivelano il vero ruolo giocato da alcune ONG e le responsabilità di chi le sostiene finanziariamente».

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CONSENSO SU FITTO E CRITICHE ALLE POLITICHE AMBIENTALI UE: LE PAROLE DELLA PREMIER MELONI AL SENATO

Infine, un capitolo non meno rilevante riguarda la posizione dell’Italia nel contesto della prossima Commissione Ue ancora presieduta da Ursula Von der Leyen. Meloni, nelle sue comunicazioni al Senato, ha sottolineato l’importanza dell’unità nel supportare il commissario designato Raffaele Fitto, ex ministro degli Affari Europei. A Bruxelles è stato affidato il ruolo di Vicepresidente Esecutivo della Commissione europea e per questo è fondamentale il suo appoggio, evitando divisioni inutili: «questo conferma la ritrovata centralità dell’Italia in Europa» e non deve essere vanificato da una lotta ideologica tra partiti contrapposti, tutti italiani.

L’ultimo punto di forte critica è rivolto alle politiche ambientali proposte dall’UE. Sebbene la Premier ritenga necessaria una maggiore “sussidiarietà” nelle questioni “piccole e locali” e più unità europea su quelle più ampie (come la politica estera e l’economia), l’Italia non condivide affatto l’approccio «ideologico al Green Deal», che ha causato «effetti disastrosi». Non è possibile perseguire un’economia verde se l’economia stessa è in crisi a livello globale: stop alla progressiva eliminazione dei motori endotermici, necessità di rivisitare gli obiettivi ambientali e di espandere l’avanguardia tecnologica ed energetica per superare i problemi esistenti nell’ecosistema. Inoltre, Meloni denuncia che ora anche i più ferventi sostenitori del “green” si sono resi conto dell’assurdità di distruggere posti di lavoro, imprese e settori industriali per conseguire obiettivi peraltro ancora irrealizzabili e non definiti.

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