SCENARIO 2025: Strategie Rivoluzionarie per Potenziare l’Economia Italiana!

Per il 2025, due elementi chiave indicano prospettive positive per l’Italia: 1) nonostante le molteplici sfide globali, europee e di settore che hanno influenzato negativamente l’export, l’analisi dei dati ha rivelato una performance superiore alle attese per le imprese italiane, un segnale di notevole competitività; 2) si sta registrando un incremento degli investimenti esteri nel Paese e un crescente interesse da parte di fondi di investimento privati che in precedenza non avevano considerato l’Italia per i loro investimenti futuri. È auspicabile che l’Italia mantenga e rafforzi questa tendenza positiva, di seguito alcune considerazioni su come potrebbe essere possibile.



Il rinnovato interesse per l’Italia da parte degli investitori internazionali è motivato dalla fiducia che il Paese migliorerà la propria gestione fiscale nei prossimi tre anni. Questa percezione è supportata dalla riduzione dello spread tra i titoli di debito decennali tedeschi e italiani e dalle valutazioni positive delle agenzie di rating riguardo la stabilità finanziaria dell’Italia. Tale fiducia deriva dalla prudente politica di bilancio adottata dall’attuale governo, in netto contrasto con le politiche considerate dissipative dei precedenti governi, in particolare quelli guidati da Conte, che avevano marginalizzato l’Italia agli occhi di molti investitori stranieri.



Recentemente, un importante fondo pensionistico statunitense mi ha interrogato sulla sostenibilità a lungo termine della gestione fiscale italiana. Ho risposto affermativamente, assicurando la loro fiducia nel governo attuale. Tuttavia, hanno espresso preoccupazioni riguardo il forte impatto del “sindacalismo politico” in Italia che, secondo loro, non tutela adeguatamente i lavoratori ma mira a destabilizzare la maggioranza politica attuale a favore della sinistra. Ho chiesto a questi interlocutori quale segnale avessero bisogno per confermare i loro investimenti diretti e indiretti in Italia, considerando i loro investimenti in settori sindacalizzati in America e Canada. La loro risposta è stata un appello per un approccio sindacale più pragmatico e meno politicizzato. Passerò questo feedback alla Cisl e al governo, sottolineando come un segnale rassicurante potrebbe tradursi in miliardi di dollari di investimenti in Italia da parte di fondi con un ampio raggio d’azione internazionale.

LEGGI  MANOVRA: Novità per Famiglie, Asili Nido e Equilibrio Lavoro-Vita!



Sto esaminando una soluzione a un problema imminente. Nonostante l’efficacia del Rapporto Draghi, che propone una soluzione europea al macro-indebitamento, ciò rappresenta un limite per l’Italia a causa del suo storico debito pubblico. Mi chiedo se l’incremento degli investimenti esteri possa non solo rafforzare il sistema economico italiano senza aumentare il debito pubblico, ma anche creare un fondo di riserva che permetta all’Italia di partecipare attivamente a progetti europei futuristici in ambiti come la difesa.

Le analisi preliminari suggeriscono che vi sarà resistenza all’eccessivo debito comune (eurobond) da parte della Germania e altri paesi. Alcuni programmi europei verranno avviati, ma la Germania e le nazioni con maggiore capacità fiscale cercheranno di dominarli. La Francia, nonostante abbia meno spazio fiscale dell’Italia a causa della sua crisi, giocherà la carta della sua posizione di unica potenza nucleare dell’UE, motivo per cui il suo deficit statale non è mai stato seriamente sanzionato (eccetto per la riduzione della valutazione di affidabilità da parte delle agenzie private di rating). Pertanto, considerando i limiti di indebitamento italiani anche in un sistema di eurobond garantiti dall’UE e indirettamente dalla BCE, e la concorrenza di altre nazioni europee, ritengo sia meglio per l’Italia concentrarsi sull’attrazione di investimenti privati esteri. Raccomando al governo di considerare un’operazione “patrimonio pubblico contro debito” che coinvolga circa 300 miliardi dei 600-700 miliardi di patrimonio pubblico disponibile, liquidandoli in un fondo multicomparto entro 10-15 anni. La credibilità di un tale progetto aumenterebbe notevolmente l’attrattività dell’Italia per gli investitori esteri.

LEGGI  Solo la Germania può salvare l'economia UE: Scopri Come!

Nel 2024, l’Italia ha assunto la posizione di quarto esportatore mondiale. In un contesto di Seconda guerra fredda con numerosi focolai di tensione tra democrazie e regimi autoritari, sarà inevitabile una relazione tra politica industriale, estera e piani aziendali. Il Libro bianco in preparazione dal Mimit illuminerà i nuovi requisiti della politica industriale italiana. Tuttavia, di fronte al rischio di una deglobalizzazione conflittuale per un paese così dipendente dall’export come l’Italia, è essenziale ampliare lo spazio per una “riglobalizzazione selettiva”, intesa come una rete crescente di accordi economici tra nazioni democratiche e compatibili. La presenza di una politica estera globale italiana orientata in questo modo è un forte segnale di ottimismo che suggerisco di condividere e supportare.

www.carlopelanda.com

— — — —

Articoli simili

Vota questo post

Lascia un commento