Scopri la ‘Dichiarazione di Monza’: Come le Regioni Automotive Punteranno su Clima e Competitività!

Realizzare gli obiettivi ambientali mantenendo al contempo la competitività è essenziale per l’Alleanza delle Regioni Automobilistiche (ARA), un gruppo che include aree con un’industria focalizzata sul settore automobilistico, con la Lombardia in posizione di leadership. Questo principio è stato riaffermato durante il terzo incontro annuale che si è svolto a Monza, la quale per un giorno è diventata la capitale del settore automobilistico e dove è stata siglata la cosiddetta Dichiarazione di Monza. Durante questo evento, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi è stato nominato presidente dell’ARA per il prossimo anno, elezione avvenuta durante la conferenza annuale presso l’Autodromo di Monza.


Una sfida notevole, specialmente considerando le attuali difficoltà del settore. Guidesi ha pertanto annunciato che verranno presentate proposte alla nuova Commissione Europea per “ottenere le modifiche necessarie per mantenere questo settore strategico a livello europeo e per correggere gli errori passati. Richiediamo completa libertà tecnologica e operativa per assicurare il raggiungimento degli obiettivi senza compromettere il settore“.


L’incontro, ospitato su invito della Regione Lombardia e del Comitato Europeo delle Regioni, ha visto le regioni partecipanti (Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Piemonte, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata e Molise per l’Italia) confermare il loro supporto alle linee guida esposte nella dichiarazione fondatrice dell’ARA, nonché a quelle di Lipsia e Navarra, delineando l’approccio da seguire nella Dichiarazione di Monza, un documento congiunto che evidenzia in 30 punti i presupposti e gli obiettivi.


ALLEANZA DELLE REGIONI AUTOMOTIVE ADOTTA LA “DICHIARAZIONE DI MONZA”

In primo luogo, la Dichiarazione di Monza riconosce le ambizioni dell’Unione Europea per il clima, ma sottolinea anche la necessità di una roadmap chiara e stabile che garantisca certezze al settore e ai suoi fornitori, coinvolgendo i consumatori nella transizione, in considerazione della situazione attuale, con vari stabilimenti automobilistici in Europa che stanno chiudendo.

Nella Dichiarazione di Monza si esprime apprezzamento per la posizione della presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, riguardo alla neutralità tecnologica nelle modalità per raggiungere una mobilità stradale a zero emissioni, supportando gli sforzi e gli investimenti del settore automobilistico nella transizione verso il veicolo elettrico. Non si può ignorare il valore dell’automotive e il suo impatto sulla prosperità e competitività dell’UE, essendo un settore cruciale anche per la coesione economica, sociale e territoriale.

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LA DIMENSIONE REGIONALE E I FINANZIAMENTI AGGIUNTIVI

L’Alleanza delle Regioni Automobilistiche evidenzia la forte concorrenza internazionale e l’importanza di affrontare i problemi che minano la competitività dell’Unione Europea. La Dichiarazione apprezza l’impegno dell’UE nel mantenere un dialogo costante con tutte le parti interessate per ridurre la burocrazia per le PMI e le piccole imprese a media capitalizzazione, mirando a una competitività sostenibile. La Dichiarazione di Monza accoglie con favore l’annuncio di Ursula von der Leyen di semplificare e accelerare la partecipazione ai progetti di interesse comune europeo (IPCEI), basandosi sull’esperienza acquisita con quelli esistenti relativi a batterie, idrogeno e microelettronica.

L’ARA ritiene essenziale l’adozione di strategie basate sui territori per mitigare gli effetti della transizione. Per rendere la transizione equa, sono necessari finanziamenti aggiuntivi, a cui la Commissione UE si è dichiarata disponibile. Tuttavia, nel documento si specifica che il supporto deve essere indirizzato alle regioni con industrie ad alta intensità energetica. Le regioni devono essere coinvolte nell’attuazione della politica di coesione, e la Dichiarazione di Monza esprime una chiara opposizione all’idea di un piano nazionale unico, che indebolirebbe le capacità di pianificazione e attuazione delle regioni dell’UE in tutti i settori, inclusa l’industria automobilistica, compromettendo la competitività.

IL PIANO DI AZIONE DEVE ESSERE CHIARO

La transizione può essere realizzata in modo equo solo se si stabilisce “un percorso chiaro e stabile per raggiungere gli obiettivi di emissioni – in particolare l’obiettivo di azzeramento delle emissioni delle auto nuove entro il 2035“. Questo è fondamentale, come sottolineato dall’Alleanza delle Regioni Automobilistiche, per limitare l’impatto significativo che la transizione sta avendo sull’occupazione. In relazione all’impegno dell’Europa verso la neutralità tecnologica, dando spazio agli elettrocarburanti attraverso una revisione della normativa, l’ARA chiede di essere coinvolta in questo processo con l’obiettivo di “accelerare la riduzione delle emissioni dei veicoli già in circolazione“.

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Sebbene si apprezzi il dialogo strategico sul futuro dell’automotive in Europa promosso dalla Commissione UE, dalla Dichiarazione di Monza emerge chiaramente quanto sia cruciale per l’ARA l’approccio pratico. Pertanto, si richiede la creazione di un gruppo di lavoro sui progressi compiuti e si sollecita un approccio più graduale alla Commissione UE, che è anche invitata a “considerare una revisione anticipata del regolamento che stabilisce i livelli di prestazione per le emissioni di CO2 delle autovetture e dei furgoni già nel 2025” per dare tempo sufficiente ai produttori automobilistici in Europa di adattarsi alla transizione.

In conclusione, sarebbe utile una tabella di marcia per preparare il rapporto sui progressi, tenendo conto del monitoraggio e della valutazione delle eventuali necessità di finanziamenti aggiuntivi. Questo non può essere realizzato senza considerare le diverse realtà di mobilità e nella Dichiarazione di Monza si enfatizza la necessità di integrare tecnologie alternative. A tale proposito, si fa riferimento alla dichiarazione conclusiva del vertice G7 dei Trasporti 2024 tenutosi a Milano.

LE LEGGI EUROPEE DEVONO ESSERE COERENTI

Una delle richieste dell’Alleanza delle Regioni Automobilistiche è quella di garantire un accesso equo alla mobilità per tutti i cittadini europei, che devono essere supportati e tutelati, valorizzando al contempo la ricerca e l’innovazione in ogni territorio europeo per raggiungere gli obiettivi prefissati, promuovere nuove opportunità di lavoro e proteggere la competitività europea, riducendo i rischi legati all’impacto della transizione sull’occupazione. Così, nella Dichiarazione di Monza si evidenzia quanto sia essenziale sostenere economicamente la ricerca e l’innovazione, quindi le collaborazioni in tal senso tra le regioni automobilistiche europee.

Nel documento si sottolinea la necessità di adottare la metodologia di valutazione del ciclo di vita (LCA) per valutare le tecnologie da impiegare, oltre a migliorare la valutazione dell’impatto ambientale dei materiali utilizzati nei veicoli e “rafforzare la circolarità dell’industria automobilistica, quale leva per conseguire gli obiettivi ambientali e di crescita dell’UE, attraverso lo sviluppo di biomateriali e l’impiego di fibre naturali“.

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L’Alleanza delle Regioni Automobilistiche richiede finanziamenti aggiuntivi e incentivi alla rottamazione per promuovere l’acquisto di veicoli a emissioni zero, ma sono necessari anche investimenti per espandere i punti di ricarica e garantirne l’interoperabilità. Riguardo alla normativa specifica sull’accesso ai dati dei veicoli, la richiesta dell’ARA è che venga adottata in tempi brevi e che garantisca la sovranità europea sul controllo degli stessi.

Tra gli ultimi punti della Dichiarazione di Monza ce n’è uno che riguarda le auto storiche: il quadro giuridico europeo sugli obiettivi climatici per il trasporto su strada non deve applicarsi a tali mezzi, “che svolgono un ruolo chiave per la preservazione del patrimonio storico e culturale delle regioni automotive europee, come indicato nel ‘manifesto dei veicoli d’epoca‘”. Infine, si garantisce la massima collaborazione con il gruppo interregionale “Il futuro del settore automobilistico” (CoRAI) per sostenere la trasformazione regionale, precisando che il gruppo ha appoggiato la Dichiarazione di Monza.

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