FINANZA E SPIE: Scopri il Nuovo QE Celato dal Desiderio di Guerra Globale!

Per la prima volta, a Varsavia, i cinque maggiori Stati europei si sono trovati d’accordo sull’importanza dei bond europei per la difesa, un momento decisivo, ha affermato martedì il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, al termine di un incontro con rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Unione Europea. Il contesto di warfare ha miracolosamente unito tutti sulla questione delle emissioni congiunte. Ciò accade proprio mentre la Polonia si trova al centro di una campagna che evoca lo spettro di una Terza guerra mondiale, presentandola come il fronte avanzato di un ipotetico attacco nucleare russo. Nel frattempo, i Paesi nordici stanno distribuendo ai loro cittadini manuali di sopravvivenza post-bellica.



È stato necessario trovare un modo per rimettere in moto la stampa di denaro a Francoforte. Inoltre, un settore abbastanza ampio e omogeneo nelle funzioni per poter mitigare l’inevitabile impatto occupazionale della crisi automobilistica. Dopotutto, gestire 300.000 lavoratori in Europa con sussidi e ammortizzatori sociali non è cosa da poco. La guerra, d’altra parte, genera PIL, lavoro e ricerca. Inoltre, fornisce un boost al settore tech/AI che sembrava recentemente aver perso brillantezza. Prepariamoci, quindi, a un’ulteriore erosione delle nostre finanze pubbliche, perché abbiamo bisogno di circa dieci miliardi per avvicinarci almeno all’1,5% del PIL per la difesa. Questo è essenziale per potersi sedere al tavolo e discutere l’ennesima emissione di debito. Comune, però, con rating AAA europeo. Le aste saranno un successo garantito.



L’Europa è così: passa da uno stato di catatonia a uno di iperattività in un attimo. E pensare che fino alla settimana scorsa, prima che Joe Biden complicasse la situazione di fine mandato garantendo l’emergenza necessaria, la stessa UE era impegnata in compiti minuziosi, quelli tanto graditi alle istituzioni di Bruxelles. La Commissione Europea, attualmente in carica sub judice poiché formalmente incapace di nominare i propri Commissari, ha presentato le valutazioni economiche del primo quadrimestre. Un deciso taglio alle previsioni di crescita dei Paesi membri, Italia inclusa, giocando su frazioni di percentuale, sugli zero virgola, tutto per cercare di imporre riforme che Bruxelles sa poter ottenere solo attraverso la coercizione o il ricatto.

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È inutile continuare a prendersi in giro. Autoconvincersi può essere utile per trovare coraggio in situazioni disperate, ma farlo a mente fredda denota irresponsabilità o follia. Allo stesso modo, le proclamazioni di Italexit sono irrilevanti fino a quando non si risponderà a certe domande cruciali sull’equilibrio precario delle nostre finanze, che, è bene ammetterlo, oggi sono in condizioni peggiori rispetto al 2011. E con una BCE che ha già utilizzato gran parte del suo arsenale. Se dovesse venir meno la protezione contro lo spread offerta dalla BCE, chi agirà come prestatore di ultima istanza per il gigantesco debito pubblico italiano e le sue necessità annuali di finanziamento? Trovata una risposta a questa domanda, basata su fatti e soluzioni concrete, si potrà procedere. Nel frattempo, si dovrebbe anche chiedere ufficialmente dove diavolo siano e chi garantisca le nostre enormi riserve d’oro. Perché se fossero realmente a disposizione della Bankitalia, saremmo in una posizione simile a quella di Cina, Russia, India, Turchia. Detentori di un hedging e di un backing notevoli. Perché la Bundesbank ha già rimpatriato tutto il suo oro stoccato all’estero tra il 2015 e il 2016, molto prima del previsto? Temo che quell’oro sia una garanzia anticipata imposta dalla stessa Europa. E che i nostri politici abbiano accettato pur di entrare e rimanere nell’euro.

Ora, a prescindere da tutto questo e dalle valutazioni della Commissione, guardate questo grafico.

È molto chiaro. L’Europa è in una situazione critica, per usare un eufemismo. La differenza tra il tasso swap e il rendimento corrispondente di un titolo di stato a 30 anni è oggi indicativa di una situazione insostenibile. Sapete cosa significa una simile configurazione? Che la struttura a termine dello swap di asset europeo oggi è così ripida da suggerire implicitamente che, su base 5y5y, entro 5 anni la Germania emetterà debito con un tasso Euribor a 6 mesi + 13 punti base. Ovvero, il livello attuale di negoziazione del titolo a 5 anni portoghese.

E attenzione, perché questo secondo grafico mostra come l’intero spettro degli swaps stia letteralmente esplodendo. Significa che i costi di finanziamento sul mercato stanno aumentando rapidamente. Una dinamica simile, per intenderci, è quella che si verificò prima della crisi del 2008.

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Capite perché è necessario attivare un warfare globale? Perché senza un QE mascherato da Dottor Stranamore, quei costi continueranno ad aumentare. E da un giorno all’altro, il rischio è quello di un tasso overnight a doppia cifra. Mercato interbancario congelato. E, soprattutto, una catena di margin calls. E al netto di morti e feriti sul mercato, il problema diventa cruciale a livello di credibilità delle istituzioni, siano esse nazionali o sovranazionali come le Banche centrali. Come si spiega all’opinione pubblica un crash stile 2008, quando gli indici azionari sono ai massimi storici e ancora c’è chi parla di soft landing?

Pensate che sia l’effetto Trump a far salire le Borse e calare i rendimenti? In parte sì. Ma certamente non nel senso che si potrebbe pensare. Il mercato prezza l’incidente controllato in lavorazione da mesi. E a cui Joe Biden, rinfrancato come un anziano del film Cocoon, ha fornito l’amplificatore e il detonatore. Quei livelli di costo di finanziamento, sia per gli Stati che per il settore corporate, sono assolutamente insostenibili. Occorre invertire la rotta. Ma per farlo, prima serve un crash.

Ora date un’occhiata a quest’ultimo grafico: vi sembra normale che gli insiders corporate stiano vendendo titoli azionari delle aziende per cui lavorano al ritmo più forsennato degli ultimi 20 anni? Avete letto bene, 20 anni. Sono solo sciocchi o sanno qualcosa dall’interno che noi comuni mortali ancora ignoriamo?

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